Siria: "decine di cristiani" rapiti dall'Isis

Lo riferiscono fonti locali, a seguito dell’occupazione dei terroristi della città di Qurayteen. Intanto l’ala saudita dell’Isis rivendica l’attentato in una moschea

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Sarebbero 230, tra cui “decine di cristiani”, le persone rapite dall’Isis nella città siriana di Qurayteen, occupata nei giorni scorsi dai jihadisti. Lo riferisce citando fonti locali l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus).

La stessa Ondus spiega che i sequestrati sono stati scelti in base ad una lista che i miliziani dell’Isis avevano con loro, già nel momento in cui erano entrati a Qurayteen, località strategica sulla strada che porta da Palmira, dal maggio scorso nelle mani dei terroristi islamici, verso la regione montuosa del Qalamun, al confine con il Libano.

Si teme per alcuni religiosi. Sembra infatti che i miliziani abbiano sequestrato persone anche all’interno del monastero di San Elian, dove tre mesi fa è stato rapito il priore cattolico di rito siriaco Jacques Murad. Padre Murad è conosciuto per le sue iniziative umanitarie in favore sia dei cristiani sia dei musulmani e al momento del sequestro stava organizzando gli aiuti per i profughi che fuggivano da Palmira dopo la conquista della città da parte dell’Isis.

Intanto, la bandiera nera dell’Isis è stata issata anche sopra l’attentato di ieri presso una moschea in Arabia Saudita. L’attacco è infatti stato rivendicato dalla neonata branca dello Stato islamico nel Paese del Golfo persico. Il bilancio dell’attentato, avvenuto nella città di Abha, è di 17 morti.

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ZENIT Staff

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