Lettura
Nella pericope conclusiva del capitolo 13 del Vangelo secondo Matteo, davanti all’insegnamento di Gesù in sinagoga, la gente si chiede da dove gli vengano la sapienza e i prodigi dal momento che lui è il figlio del falegname e sua madre è Maria. Nel brano di oggi, Erode, venuto a conoscenza della fama di Gesù, risponde proprio alla domanda che la gente si poneva: egli ha il potere di fare prodigi, perché è Giovanni Battista risorto dai morti. A questo punto, il narratore svela come è avvenuta la morte del Battista.
Meditazione
Erode, come re vassallo di Roma, governò la Galilea e la Perea dal 4 a.C. al 39 d.C. Egli viene presentato come uno che agisce condizionato dagli altri. Arresta Giovanni “a causa di Erodiade”, non lo fa morire “per paura della folla”, “a causa del giuramento” fatto alla figlia di Erodiade supera la paura e la tristezza e fa uccidere Giovanni. Sembra che ciò che lo spinge ad agire sia la “paura di perdere”: perdere il controllo della folla e perdere l’onore davanti ai commensali. Guidato da questa realtà finisce con il non fare ciò che vuole assecondando i suoi interlocutori. Se ci confrontiamo con la figura di Erode, forse ritroviamo anche in noi quella “paura di perdere” che lo caratterizza. Se proviamo a riguardare la nostra giornata, forse emergeranno situazioni di compromesso in cui abbiamo agito per compiacere gli altri o noi stessi. Come uscire da questa realtà? Il primo passo è guardare la nostra “paura di perdere” come la guarderebbe Gesù, senza giudicarci e condannarci per questo, ma riconoscendo, con umiltà, che essa fa parte di noi. In questo modo scopriremo che accanto alla paura c’è il desiderio di agire in modo diverso. Il secondo passo è spostare lo sguardo su questo desiderio che portiamo in cuore, un desiderio alimentato dalla parola di Gesù che ci rivela ciò che orienta le scelte di chi ha deciso di porsi alla sua sequela: «chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12,50). Ritornare al desiderio di vivere facendo la volontà del Padre, come ha fatto Gesù, chiedere al Padre la grazia di vivere orientati dalla sua Parola, piano piano scioglierà le catene che ci legano alla “paura di perdere” rendendoci sempre più uomini e donne liberi, perché fratelli, sorelle e madri di Gesù.
Preghiera
«Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso il guadagno» (Sal 119,36): con queste parole, chiedo al Padre la grazia di orientare il mio cuore verso la sua parola.
Agire
A fine giornata, ponendomi alla presenza del Signore, cerco di scoprire cosa mi ha orientato nelle mie scelte e ne parlo con Lui.
Meditazione del giorno a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it