Questa è l’ultima settimana in cui si può ammirare il dipinto di Tintoretto L’ultima cena, che venne commissionata all’artista veneziano dalla Scuola del Sacramento congiuntamente alla Lavanda dei Piedi - oggi a Londra alla National Gallery - tra il 1561 e il 1562, esposto all’interno del padiglione della Santa Sede a Expo Milano 2015. L’opera è già stata vista da 420mila visitatori dell’inizio di Expo Milano 2015.

Nella notte tra il 28 e il 29 luglio l’opera inizierà il suo viaggio di rientro a Venezia per tornare nella chiesa di San Trovaso e sarà sostituita, per i prossimi tre mesi, fino alla fine di Expo, da un arazzo di Rubens: L’istituzione dell’Eucarestia (1632-1650), proveniente dal Museo Diocesano di Ancona. In questo modo il padiglione continuerà a parlare ai suoi visitatori attraverso l’arte.

Il tema Non di solo pane, infatti, è sviluppato attraverso diversi linguaggi artistici, dai più tradizionali ai più innovativi, che dialogano tra di loro: un giardino da custodire, un cibo da condividere, un pasto che educa, un pane che rende presente Dio nel mondo sono i “capitoli” nei quali si organizza il percorso espositivo. E il tema del cibo è occasione di riflessione ed educazione sulla fede, la giustizia, la pace, i rapporti tra i popoli, l’economia, l’ecologia.

L’opera di Tintoretto, che in questi primi tre mesi di Expo è stata ammirata già da 420 mila visitatori, raffigura Cristo e gli Apostoli nel momento in cui, durante l’ultima cena, viene annunciato l’imminente tradimento. Differentemente dalla scelta effettuata nel Tintoretto di San Trovaso, nell’arazzo rubensiano la scelta narrativa di un momento dell’Ultima Cena si presenta nella variante della prima comunione degli apostoli, ponendo l’accento sul tema dell’Eucarestia.