St. Ignatius of Loyola (1491-1556)

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Cristo nel mistero dell’umanità

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 13,54-58

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Lettura

La pagina del Vangelo ben s’addice alla memoria odierna di sant’Ignazio. Se Gesù è rifiutato dai suoi contemporanei e condannato per essersi dichiarato “Figlio di Dio”, il “ferito di Pamplona” si appassiona e si converte nel leggere la vita di Gesù e la celebre Imitazione di Cristo. Nella spiritualità ignaziana Gesù occupa un posto permanente, anche in quei momenti in cui la contemplazione si eleva alle vette più alte della Trinità: «Mistica che penetra nel mistero dell’Umanità e della Divinità di Gesù Cristo e termina in lui» (Granerò).

Meditazione

Gesù non finisce di stupire l’uomo contemporaneo perché, col solo mezzo della ragione, questi non riuscirà mai a penetrarne il mistero. Ogni risposta che l’uomo si dà è insufficiente o deviante, spesso meschina. Chiunque si accosti al Vangelo, superando ogni luogo comune, scopre la straordinaria personalità del “Figlio del falegname e di Maria”. Gesù è certamente un uomo affascinante, a partire dall’aspetto esteriore per giungere alle sue straordinarie doti spirituali e intellettuali. È un autentico “signore”, con nulla del superuomo, ma con tutto dell’uomo completo e autorevole per la sua forte nobiltà d’animo, la ricchezza del temperamento, dei sentimenti, dei pensieri, dell’insegnamento, dell’intelligenza solare e penetrante, della libertà coerente e coraggiosa. È stato fedele alla missione affidatagli da Dio, “il suo Padre”, sino alla morte in croce. Non si può scorgere in lui nessuna somiglianza con l’ideologo che, immerso nei suoi pensieri, non riesce – come invece Gesù – a essere vicino alla gente, a essere povero con i poveri e piangere con chi piange… Gesù ha un cuore grande e predica un amore misericordioso che supera ogni limite. Ignazio ne è affascinato e, superando gli aspetti umani, arriva lui pure alla fede di Pietro, quella che fa dire al Pescatore di Galilea e al testimone della sua risurrezione: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!». Per noi Gesù è quest’uomo che, morto oltre duemila anni fa, è corporalmente vivo. Il suo messaggio, i suoi esempi, il suo influsso sulla storia, i poveri, i fratelli, le comunità – rilevava il cardinale Giacomo Biffi – «sono tutte immanenze di Cristo, vere, mirabili, decisive per la vita ecclesiale, ma posteriori alla verità primordiale e sorgiva del Cristo corporalmente vivo nella sua personale identità» (da G. Biffi, Gesù di Nazaret, p. 100).

Preghiera

O Signore, tu sei il Messia, il Cristo, il Vivente, il Figlio di Dio, l’Uomo perfetto che interpreti e illumini le sorti dell’umanità: tu sei il mio Signore, il mio tutto. Ti possa amare sempre e, accostandomi a te, possa essere, per quanto uomo fragile, un raggio della tua presenza in mezzo ai fratelli.

Agire

Meditare ogni parola, gesto e notizia che riguarda Gesù; non solo gli aspetti esteriori, ma anche i sentimenti dell’animo per capire meglio chi egli sia.

Meditazione del giorno a cura di mons. Alberto Maria Careggio, vescovo emerito di Ventimiglia-San Remo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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