Due scuole cattoliche livornesi dovranno pagare l’ICI del 2010. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, mettendo fine ad un contenzioso tra il Comune di Livorno e gli istituti che durava da cinque anni.
La Cassazione ha quindi ribaltato i primi due gradi di giudizio, stabilendo che, poiché gli utenti delle scuole paritarie pagano una retta, il servizio educativo svolto è di carattere commerciale, “senza che ciò osti la gestione in perdita”. Le scuole “Santo Spirito” e “Immacolata” dovranno dunque corrispondere allo Stato importi pari a 422.178 euro.
Dura la reazione del segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino, secondo il quale la Cassazione ha emesso una “sentenza pericolosa” che limita fortemente “la garanzia di libertà sull’educazione che tanto richiede anche l’Europa”.
Interpellato dall’Adnkronos, Galantino ha dichiarato: “Chi prende decisioni, lo faccia con meno ideologia. Perché ho la netta sensazione che con questo modo di pensare, si aspetti l’applauso di qualche parte ideologizzata. Il fatto è che non ci si sta rendendo conto del servizio che svolgono le scuole pubbliche paritarie”.
Il segretario generale della Cei ha poi ricordato che “ci sono un milione e 300mila studenti nelle scuole paritarie” e che “a fronte dei 520 milioni che ricevono le scuole paritarie, lo Stato risparmia 6 miliardi e mezzo”.
La difesa delle scuole cattoliche, monsignor Galantino la estende alle “scuole pubbliche paritarie”, poiché anche il “ministro Giannini, in maniera illuminata, sta cercando di fare percepire che le scuole paritarie sono pubbliche”.
Rivolgendosi alla magistratura, il presule afferma: “Chi conosce realtà della Chiesa cattolica che non pagano, lo denunci, subito”.
Denuncia, poi, un “discorso tutto ideologico”, manifestando “l’impressione che si voglia fare passare il problema come fatto tutto cattolico”.
Ricordando l’allarme lanciato dal presidente del Fidae, che aveva paventato il rischio della chiusura delle scuole paritarie, Galantino ha sottolineato che “la chiusura delle scuole paritarie vuol dire limitare la libertà”, laddove è l’Europa a chiedere “garanzie sulla libertà educativa”.
“Quello che pericolosamente caratterizza l’Italia è l’ideologizzazione passata all’estremo. Smettiamola di pensare che sia la Chiesa cattolica ad affamare l’Italia”, ha poi concluso il segretario generale della Cei.