Bruna

Amare il bisognoso per rivelargli la ricca umiltà di chiedere e ad ogni ricco presentare la ghiotta occasione di donare al povero

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Una meteora, lo spazio d’una stella cadente, un lampo…Così definirei la bella esperienza che Bruna ieri mi ha raccontato: passaggio veloce, corredato d’una luce forte, durato un istante.

Bruna se ne va ad illuminare tutte le persone che incontra e che coinvolge nella sua corsa. Bruna corre per amare, ma come un torrente che ,per restare, deve passare.

Quasi per timore che tutto termini o che qualcuno non se n’accorga…offro queste righe a ricordare il bene che mi ha fatto. Ma non temere, se le parole terminano con la fine dell’emissione di voce, la luce che portano, l’amore che donano rimane in eterno.

Mi parlava con un sacchetto di medicinali in mano. Settantenne, rugosa, smilza e piena di vita. Ho intuito il suo nome da qualche fugace battuta.

“Queste mie mani sempre vuote e sempre piene, questa mia sgangherata giardinetta che lampeggia per svoltare ora a destra, ora a sinistra, diretta a portare da tutte le parti quintali di pasta, di frutta e verdura, indumenti d’ogni colore e misura; questo clacson che segnala l’arrivo d’ogni ben di Dio per l’assetato, per l’affamato e un vestito per chi ha freddo”.

Scusami, Bruna, ma tu per poter distribuire tanti beni, sei proprietaria di ricche aziende, conti in banca…

“Io non possiedo niente, non sono niente. Amo il bisognoso per rivelargli la ricca umiltà di chiedere e ad ogni ricco presento la ghiotta occasione di donare al povero.”

Grazie Bruna! sei ricca di tutto ciò che doni, vivi per poter offrire, offri la vita per poterla vivere.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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