C’è molta attesa nel presidio ospedaliero “Santa Maria della Pietà” di Casoria (Napoli) per la prima visita del Superiore generale dei Camilliani, padre Leocir Pessini, eletto nel giugno 2014 al termine del Capitolo generale straordinario dell’Ordine.
Padre Pessini, originario del Brasile, è il 60° successore del fondatore San Camillo de Lellis (patrono dei malati, degli infermieri e dei luoghi di cura), e proprio 60 sono gli anni che compirà a novembre la struttura ospedaliera di Casoria, gestita dai religiosi Camilliani.
Un anniversario che cade in un momento particolare per il nosocomio, impegnato a superare le dolorose conseguenze della truffa milionaria di cui è stato vittima nei primi mesi dello scorso anno.
Con una nuova gestione e una rinnovata dedizione, il “Santa Maria della pietà” vuole confermare il suo ruolo di avamposto sanitario in un territorio ad alta densità abitativa come quello dell’area nord di Napoli, attento a fornire non solo cure adeguate al corpo, ma anche sostegno allo spirito, con la presenza tra le corsie e negli ambulatori dei religiosi Camilliani e delle suore Figlie di San Camillo.
La visita del Superiore padre Pessini – che martedì 21 luglio incontrerà il personale ospedaliero, i volontari, gli ammalati e i membri della famiglia camilliana – testimonia il supporto e l’incoraggiamento dei vertici dell’Ordine ad una struttura in pieno rilancio, che conta circa 200 dipendenti, 120 posti letto e quasi 10.000 ricoveri effettuati nel 2014 (con un trend in crescita nei primi sei mesi del 2015).
Il traguardo dei 60 anni rappresenta un ulteriore stimolo per recuperare il senso di appartenenza dell’intera comunità ospedaliera e il significato operoso del carisma camilliano, da sempre impegnato a sostegno dei malati e dei più bisognosi.
Per celebrare il suo anniversario, oltre ad alcune manifestazioni a carattere sanitario e momenti di spiritualità, l’ospedale “Santa Maria della pietà” ha lanciato l’iniziativa solidale “Un ponte con l’Africa”, che prevede una raccolta fondi per realizzare un ambulatorio nella vice-provincia camilliana del Benin-Togo.