A piedi, da Flensburg (città tedesca al confine con la Danimarca) a Parigi per portare un messaggio ecumenico ai protagonisti della Conferenza dell’Onu Cop21 sul clima. È l’obiettivo del pellegrinaggio ecumenico per la giustizia climatica denominato Andate promosso da un’ampia rete ecumenica di associazioni. I partecipanti — riferisce l’agenzia Sir — partiranno il 13 settembre e saranno nella capitale francese il 27, dopo aver percorso 1.470 km.
Un breviario composto ad hoc accompagnerà i pellegrini lungo il cammino scandito in 12 tappe dove si stanno organizzando incontri e attività di varia natura, laboratori socio-politici, azioni di sensibilizzazione, proposte di impegno concreto. A Parigi, il 28 novembre si svolgerà una celebrazione interreligiosa conclusiva e verrà affidato un messaggio ai leader del mondo che il 30 inizieranno le discussioni.
L’iniziativa è organizzata e promossa da Karin Kortmann, vice presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi, insieme ad Annette Kurschus, presidente dell’Evangelical Church (Ekd) in Westfalia; Heinrich Bedford-Strohm, presidente del Consiglio dell’Ekd; mons. Ludwig Schick, arcivescovo di Bamberg e responsabile della commissione “Chiesa universale” della Conferenza episcopale tedesca.
“Si sta preparando un messaggio internazionale congiunto”, ha spiegato Kortmann, “tra le richieste di fondo – ha aggiunto – si vorrebbe che emergessero impegni vincolanti per tutti i Paesi, che ci siano norme per il monitoraggio, che l’obiettivo dei due gradi sia raggiunto e non ci sia un aumento delle emissioni fino alla fine del XXI secolo. Rivolgiamo queste richieste anche all’economia, alla società civile e a noi stessi”.
Attraverso il forum europeo dei laici, i promotori del pellegrinaggio stanno cercando di coinvolgere quanti hanno a cuore il pianeta. All’iniziativa hanno partecipato “pellegrini motivati dal punto di vista religioso — conclude Kortmann — insieme a molte altre organizzazioni chiedevano più giustizia climatica. Mi auguro che gruppi religiosi e comunità arrivino a Parigi. Anche se forse gli obiettivi non corrispondono sempre al 100 %, la direzione di fondo è la stessa: abbiamo bisogno di un accordo vincolante, ambizioso e giusto”.