È decollato ieri alle 19.37, ora locale (1.37 di lunedì 13 luglio, ora di Roma), dall’aeroporto “Silvio Pettirossi” di Asunción, il boeing dell’Alitalia A330 “Piero della Francesca” che riporta Papa Francesco in Italia. In aeroporto, il Papa era stato accolto dal presidente della Repubblica, Horacio Manuel Cartes Jara, con il quale si è intrattenuto alcuni minuti prima dell’esecuzione musicale degli inni e del saluto delle delegazioni.
L’atterraggio dell’aereo papale è avvenuto oggi, alle 13.37, nell’aeroporto Roma-Ciampino. La durata del tragitto è stata di circa 12 ore e 45 minuti, durante le quali il boeing ha percorso 10.370 km, sorvolando Paraguay, Bolivia, Brasile, Capo Verde, Isole Canarie, Marocco, Spagna e Italia. Nel volo, come sempre, si è svolta la conferenza stampa del Papa con i 75 giornalisti che lo hanno accompagnato durante il 9° viaggio apostolico in Paraguay in Ecuador, Bolivia e Paraguay.
Durante il percorso aereo, dopo il decollo da Asunción, il Santo Padre nel lasciare lo spazio del Paraguay ha fatto pervenire, come consuetudine, al presidente paraguaiano un telegramma in cui rinnova la sua “gratitudine e affetto per questo amato popolo”. “Lo porto nel cuore – aggiunge il Pontefice – e chiedo al Signore abbondanti grazie per tutti, perché vi aiuti a progredire nella fraternità e in armonia”.
Al presidente boliviano, Evo Morales, il Pontefice ha invece ribaditto l’affetto e il ringraziamento al popolo per la grande accoglienza ricevuta, auspicando “un’armoniosa convivenza e una pace stabile”. Un futuro “sereno e felice” è stato l’augurio per i fedeli brasiliani nel telegramma al presidente Dilma Roussef; “prosperità sociale e spirituale”, a quelli del Marocco, nel telegramma al re Mohammed VI.
Mentre al popolo di Capo Verde, si legge nella missiva al presidente Jorge Carlos Fonseca, Francesco ha espresso la speranza che sia “consolidata la speranza e la gioia del vivere nell’armonia”, evidenziando che in Ecuador, Bolivia e Paraguay ha visto “un’ardente fede cristiana e una ferma volontà di progresso nella giustizia”.
Sorvolando la Spagna, il Papa ha scritto al re Filippo VI augurando “un’armoniosa convivenza” e “abbondanti doni celesti”. Infine, giunto in Italia, ha inviato un telegramma al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, in cui assicura una “speciale preghiera per il bene, la serenità e la prosperità” del popolo italiano. Da parte sua, il capo di Stato ha espresso al Pontefice, “a nome mio personale e del popolo italiano tutto”, il “più caloroso bentornato al rientro dal suo viaggio apostolico”.
“Sono certo – scrive Mattarella – che il suo forte messaggio di speranza abbia toccato il cuore dei numerosi fedeli che l’hanno accolta calorosamente nei loro Paesi. Confido inoltre che i popoli di Ecuador, Bolivia e Paraguay, nazioni che l’Italia guarda sempre con affetto e simpatia, sapranno trovare nelle sue parole motivo di fiducia nel futuro e incoraggiamento per rilanciare il dialogo e la collaborazione sul piano regionale”.