Il nostro tutto è tutto in Gesù

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 10,34-11,1

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Lettura

Gesù ha parole penetranti come una spada. Le parole, in apparenza dure, evidenziano il primato di Dio e la radicalità della sequela di fronte al Regno dei cieli. Il mondo si presenta diviso di fronte a Cristo e, nell’accoglierlo o nel rinnegarlo, si gioca la propria salvezza. In alcuni momenti è inevitabile il confronto-scontro tra chi crede e chi non crede. Accogliere Gesù, o un apostolo o un “giusto”, è accogliere Dio che abita in loro. La vera pace è fondata solo sulla verità e sulla giustizia di Dio. Quanto è menzogna, causa di contrasti o di ribellioni, va tagliato.

Meditazione

Gesù, di fronte alla salvezza dell’uomo, non conosce mezze misure: è assoluto quanto assoluta è la verità. Per questo raccomanda ai suoi discepoli: «Il vostro parlare sia “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal maligno» (Mt 5,37). Così si comportarono i profeti e così devono essere i missionari. All’atteggiamento dell’accoglienza è legato il rispetto della persona che va vista come l’inviato del Signore, senza fare confronti, apprezzamenti basati sulla simpatia o sull’antipatia, sull’età o sulle qualità umane: sono meschinerie peccaminose, veri rifiuti del Signore. Gesù è l’uomo della pace e agli apostoli, sacerdoti e laici, alla Chiesa intera, ha comandato di predicare fedelmente il Vangelo. La Parola di Dio, che penetra come una spada, non è per la guerra, ma “segno di contraddizione” (cfr. Lc 12,51) che contrappone chi la ascolta a chi la rifiuta. Finché tutti non saranno resi fratelli dall’amore di Dio, da quell’annuncio di salvezza, la discordia regnerà sulla terra, anche tra i membri di una stessa famiglia. Solo il trionfo del Vangelo è la fine di tutte le guerre. Perché molti cristiani sono reticenti a proclamare che solo Cristo è il salvatore del mondo? In nome di quale ecumenismo o dialogo religioso è lecito tradire, con atteggiamenti relativistici, la rivelazione cristiana? Nel mistero di Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, «via, verità e vita» (Gv 14,6) si dà la rivelazione della pienezza della verità divina. Per san Paolo, predicare il Vangelo fu la sua ragione di vita: «Guai a me se non predicassi il vangelo!» (1Cor 9,16); «Per me infatti il vivere è Cristo» (Fil 1,21). In fondo è solo di amore che si tratta: solo lui è tutto, il resto è vanità. Vale la pena pensarci!

Preghiera

Tu, o Signore, sei il vero dono e mi affido a te. Liberami dalle false paure, dalla cecità interiore e dagli attaccamenti ai beni effimeri del mondo che passa. Tu sei la mia vita, la mia gioia, la mia speranza, il mio unico bene.

Agire

Accettare la Parola del Signore senza esitazioni; non anteporre nulla a lui, ma dare il giusto valore a ogni cosa ed affrontare per amore suo ogni avversità.

Meditazione del giorno a cura di mons. Alberto Maria Careggio, vescovo emerito di Ventimiglia-San Remo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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