È stato liberato, giovedì 9 luglio, padre Dhiya Azziz, il francescano scomparso dallo scorso 4 luglio senza lasciare traccia. Ad annunciarlo in una nota è la Custodia di Terra Santa, sottolineando che informazioni contrastanti “avevano comunque portato la gente a credere che fosse stato prelevato dai jihadisti affiliati ad Al-Nusra Jabhat, che amministra l‘emirato del settore”.
Il gruppo, invece, “ha negato qualsiasi coinvolgimento nel suo rapimento e ha presumibilmente indirizzato le indagini della polizia nei villaggi vicini che hanno portato alla sua liberazione”, riferisce la Custodia, e spiega che padre Dhiya “sarebbe stato rapito da un altro gruppo di jihadisti desiderosi di trarre profitto dalla sua liberazione”.
Nella regione opera, infatti, una moltitudine di gruppi con interessi diversi. Secondo la Custodia, il religioso sarebbe stato trattato bene dai sequestratori. Ringrazia poi tutti coloro che nel mondo hanno pregato per un esito positivo della vicenda, ed anche i fedeli di Yacoubieh, dei quali è il pastore, la sua famiglia religiosa e la sua famiglia in Iraq, ma “non dimentica che altri religiosi sono ancora dispersi in Siria e invita tutti a continuare a pregare per la pace in questo Paese”