Padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, ha intervistato Ioannis Zizioulas, metropolita di Pergamo e uno dei più insigni teologi del mondo ortodosso, chiedendogli un riflessione sull’enciclica Laudato Si’. Il testo integrale, del quale offriamo ampi stralci, può essere letto nel numero de La Civiltà Cattolica che uscirà domani 11 luglio. L’importante esponente ortodosso ha preso parte alla presentazione ufficiale dell’enciclica papale avvenuta nell’Aula del Sinodo, lo scorso 18 giugno.
Secondo Zizioulas, il documento del Pontefice propone all’uomo di essere custode del creato e non dominatore, “quest’ultima concezione ha trovato supporto, nei tempi moderni, soprattutto nell’antropologia dell’Illuminismo e in alcuni teologi occidentali, specialmente di area protestante”.
Questa visione strumentale della natura, a detta del metropolita di Pergamo, affonda le sue radici nel platonismo che sopravvalutava l’anima a scapito del corpo e di tutto ciò che è materiale. Al contrario, il cristianesimo annuncia la salvezza integrale dell’uomo, sia della sua componente spirituale, sia di quella materiale. Addirittura, “San Metodio d’Olimpo, nel IV secolo, in polemica con Origene, sosteneva che non era possibile che Dio facesse risorgere i corpi se non salvava anche la creazione materiale nella sua interezza”.
Per il teologo ortodosso, un’errata interpretazione del versetto “soggiogate e dominate la terra” (Gen 1,28) è alla base dell’attuale crisi ecologia. Tuttavia è anche alla teologia che spetta il compito “di correggere questo atteggiamento e di promuovere il vero insegnamento biblico e patristico, che mette in risalto la sacralità e il valore di tutta la creazione, compresi gli animali e l’ambiente naturale e materiale, che gli esseri umani devono rispettare e trattare come un dono di Dio, che è l’unico sovrano della creazione”.
Il metropolita ha poi illustrato come il tema ecologico sia stato affrontato negli ultimi decenni nel mondo ortodosso, ricordando come nel 1989 l’allora Patriarca Ecumenico Dimitrios abbia scritto un’enciclica sul tema ecologico e come l’attuale Patriarca Ecumenico Bartolomeo abbia promosso simposi internazionali e seminari di studio su questioni ambientali.
Secondo Zizioulas, sensibilità per l’ambiente nel mondo ortodosso deriva essenzialmente da due cause. “La prima è la vita eucaristica e liturgica: nella Santa Eucaristia la creazione materiale è santificata dal divenire il Corpo di Cristo, e l’essere umano agisce come «sacerdote» della creazione. L’altra fonte è la tradizione ascetica, che pone limiti all’avidità umana e all’egoismo, cause della crisi ecologica del nostro tempo”.
Zizoulas ha poi ricordato in che modo la Chiesa cattolica si sia affiancata a quella ortodossa nella difesa della nostra casa comune con la dichiarazione congiunta di Venezia (2012) e con quella di Gerusalemme (2014) siglate da Giovanni Paolo II e da Papa Francesco col Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. Questo particolare forma di “ecumenismo esistenziale”, cioè di comune volontà di risolvere insieme i problemi dell’uomo odierno, potrebbe portare in futuro cattolici e ortodossi a pregare insieme per il bene della terra.