Tutta la visita del Papa in Ecuador “è stata molto interessante”: “le Messe e le parole che Papa Francesco ha rivolto al popolo ecuadoriano sono messaggi molto forti, molto importanti”. Così il presidente della Repubblica dell’Ecuador, Rafael Correa, in un’intervista esclusiva alla Radio Vaticana, commenta i due giorni del Pontefice nel paese, da cui si è congedato ieri partendo per la Bolivia dall’aeroporto internazionale ‘Mariscal Sucre’ di Quito.
Il presidente spiega che, per lui, il discorso più importante del Papa è stato quello pronunciato alla chiesa di San Francisco, “quando ha parlato della gratuità, quando ha detto che abbiamo ricevuto tutto gratuitamente, e per questo bisogna donare gratuitamente. Ha parlato degli esclusi dalla società, ha parlato delle povertà, delle ricchezze che bisogna condividere”.
Nello stesso discorso, il Papa ha anche accennato ai temi della ecologia integrale e delle risorse. Un incoraggiamento, quindi, alla lotta dell’Ecuador per la difesa della biodiversità. “In questo ambito si è fatto molto – conferma Correa -. Dobbiamo ringraziare Papa Francesco per la sua Enciclica Laudato Si’, ci sono molti punti in comune con quello che stiamo facendo in Ecuador e con la nostra Costituzione”, la quale “è la prima nella storia dell’umanità che riconosca dei diritti alla natura”. Per esempio, spiega il capo di Stato, “nella sua Enciclica il Papa afferma che l’acqua è un diritto dell’uomo: nella nostra Costituzione è scritta esattamente la stessa cosa. Stiamo lavorando con grande impegno in questo ambito. Credo che l’Enciclica sia un documento di grande importanza per la prossima Conferenza sull’ambiente che si svolgerà a Parigi”.
Riflettendo sul peso che le parole del Papa potranno avere sull’operato dei principali dirigenti economici, in particolare di quelli del Nord del mondo, il presidente ecuadoriano sottolinea che “la natura e la creazione hanno un rapporto profondo con la religione, ed è bene che la Chiesa levi la voce su questo problema, che forse è il problema principale dell’umanità”.
“Credo che con l’autorità morale che ha il Papa – soggiunge – egli possa raggiungere qualche risultato, ma sarà dura perché è sempre un problema politico: sono i potenti che stanno inquinando la Terra e sono i Paesi poveri che devono ripulire la natura, se così vogliamo dire. Opporranno resistenza a pagare il loro debito, ad assumere le responsabilità che loro spettano. Ma il Papa – conclude Correa – ha denunciato con forza lo stile di vita dei Paesi ricchi, che ha definito anche ‘disumano’ e ‘insostenibile’.