Diversi migranti sfrattati dagli appartamenti che occupavano nel quartiere di Bujalef, a Tangeri sono stati accolti dal 1 ° luglio nella cattedrale. Lo rende noto un comunicato firmato dall’arcivescovo Santiago Agrelo, inviato all’agenzia Fides, nel quale si legge: “Nella notte del 1° luglio il sagrato è stato aperto per accogliere gli sfollati e si è fatto in modo che tutti avessero qualcosa mangiare”.
Da allora l’equipe del Tanger Accueille Migrants (Tam), della delegazione Diocesana delle Migrazioni, da anni attiva per i migranti che soggiornano a Tangeri, ha assunto la gestione della situazione, particolarmente sensibile per il gran numero di persone senza casa e prive di mezzi di sostentamento, tra i quali molte donne con bambini.
“Si è deciso un piano d’azione che dà la priorità alle donne incinte, donne con bambini, donne single, ai minori e agli uomini con figli a carico. Mentre la prima parte del piano era in corso di completamento, gli uomini avrebbero dovuto aspettare”, spiega il comunicato.
Questa emergenza, gestibile, si è però trasformata in una situazione insostenibile perché ai migranti sgomberati da Bujalef se ne sono aggiunti altri che non erano nella stessa situazione di bisogno. “Non sta a noi indagare se queste persone hanno agito da sole o spinte da coloro che sono interessati ad approfittare di una situazione che si sta cercando palesemente di sfruttare a livello mediatico”, afferma Mons. Agrelo “si era sparsa la voce che la Chiesa stava dando rifugio e cibo, e da tutta la città sono cominciati ad arrivare migranti”.
“È stato necessario chiarire l’equivoco – aggiunge – non solo il sagrato della Cattedrale è stato chiuso, ma non è stato possibile celebrare la Messa nella stessa Cattedrale, sabato pomeriggio e domenica mattina. È stato un momento estremamente difficile per tutti”.
La Chiesa – riferisce ancora Fides – sta offrendo un riparo temporaneo a 69 donne e bambini più ad un vedovo con due figli. Rimangono da ospitare 11 donne e un vedovo con tre bambini. In un incontro con il sindaco l’arcivescovo ha concordato un nuovo piano d’azione: fare un elenco delle persone presenti, per poi trovare una sistemazione urgente alle donne che sono ancora in strada. Gli altri migranti verranno aiutati a trovare un alloggio, accompagnati dall’equipe Tam a firmare il contratto e a pagare l’affitto.