Avevo mezz’ora di intervallo tra una conferenza e l’altra. Come al solito ne approfitto per una camminata riposante, lungo il sentiero di montagna, verso la casa che ci ospitava.
A dieci metri da me, da un curva sbuca un grosso cane… È nota al mondo intero la mia paura del cane. Immediatamente, a quella vista, mi sono letteralmente bloccato, irrigidito, incapace di qualsiasi mossa, né dei piedi, né delle mani. Non sapevo addirittura se rivolgere gli occhi verso il cane o fingere di ignorarlo guardando verso la valle…ogni mossa mi appariva pericolosa.
Anche il cane che guardavo con la coda dell’occhio, mi è parso molto perplesso, bloccato con la zampa alzata. Non so chi dei due avesse più paura dell’altro. Io paura del cane e il cane paura della mia paura.
Per fortuna, dopo pochi, ma imbarazzanti e interminabili secondi, spunta il padrone del cane che, finalmente, si “affretta con calma” a usare il guinzaglio.
Il sangue ha ripreso a scorrere normalmente nelle mie vene; un senso di benessere mi ha inondato. Riprendendo il cammino mi è uscito dai denti un forzato, ma dignitoso “buon giorno” che mi ha tolto dall’impiccio.
Il giorno dopo stessa curva, stesso cane…ma al guinzaglio. Libero dalla paura avrei voluto fare la “predica” del guinzaglio secondo la legge; invece, dopo le scuse per la paura inflittami il giorno prima, l’amico si è affrettato a farmela lui la “raccomandazione”:
“Mi perdoni lo spavento di ieri…Ma lei non deve aver paura del mio cane; è buono, non fa niente, non aggredisce se non per difendersi. Il mio cane aspetta subito una carezza da chi incontra e vuol solo giocare. La sua paura – continua – lo ha irritato; abbaia perché vuol solo giocare. Per farselo amico basta una carezza con mano disarmata e le sarà poi sempre riconoscente.
Se questi inviti non mi servivano nei riguardi del cane, perché la paura non me lo permette, mi hanno comunque aiutato a rivedere il mio rapporto col prossimo specialmente quando lo vedo qualche volta irritato, nervoso, aggressivo nei miei confronti..
“Basta una carezza, un sorriso e… si ristabilisce l’amicizia”.
Ciao da p. Andrea
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