Il Papa ai giornalisti sul volo per l'Ecuador: "Grazie per quello che farete"

Sono 75 i giornalisti, di diverse lingue e nazionalità, sul volo papale. Un migliaio sono già presenti nei vari luoghi, per seguire sul posto il viaggio del Pontefice

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Durante il volo di 13 ore che lo conduceva in Ecuador, Papa Francesco ha voluto rivolgere un breve saluto ai 75 giornalisti, di diverse testate e nazionalità, al suo seguito. Il Papa è stato introdotto da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, che ha esordito dicendo: “Eccoci qua Santo Padre. Siamo di nuovo in volo con lei, per questo viaggio entusiasmante nel suo continente e nella sua lingua, perché credo che si parlerà sostanzialmente in lingua spagnola in questi prossimi giorni”.

Il portavoce vaticano ha presentato quindi “i 75 colleghi che sono al seguito per vedere, momento per momento, tutto quello che lei farà e raccontare quello che lei dirà”. “C’erano state più di 100 domande di presenza sul volo per questo viaggio – ha detto – e, avendo solo 75 posti, abbiamo dovuto fare una selezione, a volte un po’ severa. Gli altri, però, sono ad aspettarla in Ecuador, in Bolivia e in Paraguay, insieme a centinaia di giornalisti. Sentivo parlare di 800, 1000 che sono già presenti sui vari luoghi, per seguire sul posto”.

“Noi – ha aggiunto Lombardi – la ringraziamo di portarci con lei e speriamo di fare un buon servizio per annunciare questa gioia del Vangelo, che è un po’ il tema di questo viaggio, come del suo pontificato”.

Bergoglio ha risposto augurando a tutti i cronisti “un buon viaggio”, ringraziando “per il lavoro che farete, che è un lavoro molto impegnativo, che può fare tanto bene, per dare notizie delle cose che accadono durante il viaggio”. “Vi ringrazio. Grazie di tutto – ha concluso il Papa -. Ci vedremo in questi otto giorni. Grazie tante!”.

Durante il volo verso Quito, Francesco ha indirizzato inoltre un telegramma al presidente del Venezuela, Nicolas Maduro Moros, nel quale manifesta il suo affetto e la sua vicinanza al popolo del paese latinoamericano, chiedendo al Signore che possa “progredire ogni giorno di più nella solidarietà e nella pacifica convivenza”.

In un altro telegramma, inviato invece al presidente della Colombia, Juan Manuel Santos Calderón, il Pontefice rinnova la sua vicinanza alla gente di Colombia per la quale chiede al Signore “abbondanti grazie” affinché possa progredire “nei valori umani e spirituali che lo caratterizzano, nella riconciliazione e nella convivenza pacifica”. Quindi l’augurio di una “crescente prosperità”.

 

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ZENIT Staff

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