Aumentano in Egitto le misure di protezione intorno a leader politici, istituzionali e religiosi nazionali, a seguito dell’attentato che è costato la vita al procuratore generale Hisham Barakat e agli assalti dei miliziani dello Stato Islamico nella zona del Sinai.
Le forze di sicurezza egiziane si sono strette intorno anche al Patriarca copto ortodosso Tawadros II, come rendono noto gli organi d’informazione legati alla comunità copta ortodossa, ripresi dall’agenzia Fides. Il primate della Chiesa copta ha ricevuto nei giorni scorsi minacce di morte. Tuttavia, continua a svolgere il proprio ministero pastorale, che in questi giorni prevede una visita ad Alessandria con un programma fitto di incontri con le comunità locali.
Indiscrezioni giornalistiche, la scorsa settimana, avevano fatto allusione a possibili attentati preparati da non meglio precisati “gruppi terroristici” contro il Patriarca. Già nell’estate 2013, per motivi di sicurezza, Tawadros aveva dovuto sospendere le sue tradizionali catechesi del mercoledì, in quanto il suo nome figurava in cima a una lista di decine di persone “da eliminare” fatta trovare nell’agosto di quell’anno in una busta anonima dentro una moschea del Cairo.