Il flagello di Boko Haram continua ad abbattersi in Nigeria. Il gruppo estremista islamico ha compiuto una doppia strage, mercoledì scorso, in due moschee nello Stato del Borno, uccidendo in totale 148 fedeli musulmani. I due episodi sono stati resi noti soltanto nella serata di ieri.
Come riferito da fonti del governo nigeriano, il primo attacco è avvenuto nel villaggio di Mussaram, a 8 km dalla città di Monguno. Lì un commando armato ha colpito un gruppo di persone riunite in preghiera, incendiando poi due villaggi. 48 i morti e 17 i feriti.
Ancora più sanguinoso il secondo attentato, avvenuto nel villaggio di Kukawa, nei pressi del lago Ciad, a 180 km a nord-est di Maiduguri, maggiore città della Nigeria nord-orientale, nonché roccaforte del gruppo estremista. Una cinquantina di uomini ha attaccato i fedeli raccolti per la preghiera serale, dopo la rottura del digiuno del Ramadan, provocando 97 vittime.
Testimoni lamentano il mancato intervento dei soldati nell’assalto durato alcune ore; altre fonti raccontano che i miliziani hanno fatto anche irruzione nelle case, uccidendo donne e bambini intenti a preparare il pasto della sera. La notizia è stata confermata da un membro del governo locale che ha preferito rimanere anonimo.
Gli attentati di mercoledì seguono quelli del 22 giugno scorso, quando due donne kamikaze facenti capo ai jihadisti si sono fatte saltare in aria in una moschea di Maiduguri affollata di fedeli in preghiera. I morti in quell’occasione erano stati una trentina. Lunedì scorso, poi, sempre nei pressi di Maiduguri, altri due kamikaze si erano fatti esplodere poco prima che arrivasse il vicepresidente Yemi Osinbanjo in visita a centinaia di migliaia di sfollati, costretti ad abbandonare le proprie cause per fuggire alle violenze di Boko Haram.
Secondo le statistiche, il gruppo terrorista, che ha messo in ginocchio il paese africano negli ultimi cinque anni, ha trucidato finora 13 mila persone e forzato alla fuga un milione e mezzo. Contro tali violenze ha preso forte posizione la stazione radiofonica Al-Houda, che trasmette da Douala, capitale economica del Camerun. Nelle sue trasmissioni l’emittente – impegnata in questioni relative all’islam, in particolare in questo mese del Ramadan – richiama la comunità musulmana a stare in guardia rispetto all’”insegnamento sbagliato dell’islam” proclamato da Boko Haram.
“L’islam proibisce lo spargimento di sangue innocente”, ha dichiarato Aaqib Hafid, imam conduttore di uno dei programmi del palinsesto radiofonico. “L’anima umana è inviolabile e la vita umana è sacra. Questo è il vero insegnamento della nostra religione, che contraddice le azioni immorali e disumane compiute da Boko Haram”.