Sette vittime, tutti bambini. È il tragico bilancio di un attacco avvenuto oggi alla chiesa di Santa Teresa del Bambino Gesù, nella città di Tedmor, l’antica Palmira, dal 21 maggio scorso nelle mani dello Stato Islamico. Secondo quanto riferito da fonti locali, l’aviazione del regime siriano ha lanciato barili bomba nell’area limitrofa alla chiesa, l’unico edificio di culto cristiano di Tedmor, distruggendola e uccidendo i piccoli. I feriti sarebbero una decina.
Gli stessi attivisti riferiscono che gli abitanti della città vivono in condizioni umanitarie estremamente difficili, poiché da un lato il regime continua a bombardarla, dall’altro i miliziani dell’Isis terrorizzano la gente e minacciano la loro vita in ogni momento.
Dall’est del paese, poi, giunge la notizia di un nuovo orrore compiuto dai jihadisti. Due donne sono state decapitate con l’accusa di stregoneria. Mai si erano verificati casi di dacapitazione femminile, eccetto quelli di due ragazze combattenti delle forze curde. Nella pena collettiva anche un gruppo di uomini è stato ucciso, e alcuni cadaveri crocefissi.
Nonostante la barbarie continua, tuttavia, a crescere il fenomeno dei foreign fighters, i combattenti stranieri desiderosi di arruolarsi nelle file dello Stato Islamico. Proprio oggi ci sono stati dieci arresti in Italia tra Milano, Grosseto e Bergamo – tra cui quattro italiani, un canadese e cinque albanesi – accusati a vario titolo di associazione e organizzazione di trasferimenti per finalità di terrorismo.
In un’operazione distinta, a Roma, i carabinieri del Ros hanno arrestato due maghrebini con l’accusa di terrorismo internazionale; un terzo indagato è già in carcere in Marocco per reati di terrorismo.