Il canto dell’amicizia

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 15,9-17

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Lettura

«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore» (Gv 15,9). Continua in questa sesta domenica del tempo pasquale la riflessione su Gv 15. L’insistenza della Chiesa nel proporci questo brano evangelico, suggerisce con forza che l’uomo può ritrovare pienamente se stesso solo nell’apertura a Dio e nell’amare come Lui ama; soltanto nel rimanere in Cristo, nella sua Parola e nel suo Amore, il discepolo trova vita e porta frutto.

Meditazione

Nell’odierno brano del Vangelo, Gesù parla per due volte del suo comandamento: «che vi amiate gli uni gli altri», due volte di gioia: «la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena», tre volte eleva i discepoli alla dignità di suoi amici. Tutti, infatti, abbiamo bisogno di “sponde” su cui l’“onda” del mare della nostra vita possa riversarsi. Chi manca di amici è una persona a rischio! Lo scolorimento dell’amicizia porta inesorabilmente allo scolorimento della fraternità. Si pensa di amare tutti senza amare nessuno, perché si ama senza guardare, senza toccare, senza abbracciare, con l’esito di comunità gelide, asettiche, asfittiche. Ridare calore e intensità all’amicizia significa ridare colore e intensità all’intera vita cristiana ed ecclesiale, familiare e sociale. Amicizia è terra della profezia di Dio e della sua Presenza. Tant’è che qualcuno ha osato affermare che l’amicizia è un “sacramento”. Amicizia è alterità nella prossimità, offerta dell’omaggio di ascolto, coraggio di zittire chiacchiere nostre per offrire un lago di silenzio alla fatica dell’Amico. Perché «un amico fedele è come un rifugio sicuro, chi lo trova ha trovato un tesoro» (Sir 6,14). Ecco l’amico: uno che non si rassegna alle parole di morte, ma pronuncia la parola della Vita. Ecco l’amico: uno che ti slega, ti fa camminare, ti libera da tutto ciò che ti irrigidisce. Ecco l’amico: uno che muore perché tu viva (cfr. Gv 11,53). Gesù vede la sua morte come un sacrificio di amicizia… dal Cenacolo al Getsemani, dal boccone d’amicizia al bacio che tradisce e consegna l’Amico alla morte… E in quella notte di tenebre Gesù trova ancora la forza e il coraggio di un ultimo appello: «Amico, per questo sei qui…» (Mt 26,50). Amico! Parola d’amore e di perdono detta a un povero Giuda come me, detta a un povero Giuda come te…

Preghiera

Amico Gesù, rispettoso del sacrario della coscienza, ospite delicato, pellegrino in punta di piedi nella sacra terra dell’alterità. Amico di libertà e d’infinito respiro. Gesù Amico, dono prezioso nella travagliata gestazione delle scelte, musica di crocifissa risorta Passione nella passione della vita. Amico Gesù… coraggioso amore fino al dono della vita… per sempre.

Agire

Oggi vivrò la preghiera come colloquio d’intima amicizia con il Signore e a Lui parlerò di tutti i miei amici, affidandoli al suo abbraccio di Amico.

Meditazione a cura di mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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