Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e Caritas Internationalis presentano il documento congiunto studiato e redatto per richiamare a un rafforzato impegno cristiano per combattere la tratta di esseri umani.
Il documento sarà presentato domani, mercoledì 29 aprile, dalle ore 11 alle ore 12.30 nella sala conferenze del Pontificio Consiglio per i Laici, presso Palazzo San Calisto 16, Scala 1.
Obiettivo dell’incontro è riflettere sull’importanza della collaborazione tra le differenti organizzazioni e le istituzioni ecclesiali per far fronte alla dilagante piaga della tratta. In anteprima sarà presentato un breve video realizzato da Caritas Internationalis, con il contributo dell’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede, ideato per sensibilizzare sul delicato fenomeno della tratta e per informare sul lavoro svolto da COATNET (rete delle organizzazioni cristiane contro la tratta).
Alla presentazione del Documento interverranno il cardinale Antonio Maria Card. Vegliò (Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti), Michel Roy (Segretario Generale Caritas Internationalis), Oliviero Forti (Ufficio Immigrazione Caritas Italiana), P. Bruno Ciceri (Apostolato del Mare), Sr. Gabriela Botani (Coordinatrice di Talitha Kum). Moderatore sarà Anna Pozzi (Slaves No More).
“La tratta di esseri umani è una forma moderna di schiavitù – si legge nel documento -. Questo comporta il controllo di una persona con la forza, la frode o la coercizione per sottoporla al lavoro forzato e/o allo sfruttamento sessuale, la sottomissione per debiti o ad altre forme di servitù. La tratta di esseri umani spoglia le vittime della loro libertà e viola la dignità della persona umana, creata a immagine di Dio. È innanzitutto un crimine”.
Tra le “cause profonde” della tratta vengono individuati “la privazione dei diritti umani fondamentali e la mancanza di accesso alle necessità primarie”, assieme alla “estrema povertà che riguarda soprattutto le donne” (spesso vittime di violenza), “conflitti armati”, “oppressione”, domanda di manodopera a basso costo, mancanza di una legislazione anti-tratta.
Contro la tratta delle persone, la Chiesa sta mettendo in atto vari strumenti, a partire dalla prevenzione e sensibilizzazione, l’assistenza alle persone trafficate, l’azione politica e il “fare rete” tra tutte le associazioni ed organizzazioni competenti in materia.