Conclusa l'Enciclica del Papa sul clima. Pubblicazione a fine mese

Lo rende noto mons. Sorondo, direttore dell’Accademia delle Scienze. In attesa della pubblicazione, Greenpeace scrive al Papa per ringraziarlo dell’impegno a favore dell’ambiente

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La tanto attesa Enciclica del Papa sul creato è pronta e sarà pubblicata a fine mese. A darne notizia è il cancelliere dell’Accademia Pontificia, mons. Marcelo Sanchez Sorondo, ai microfoni della Radio Vaticana, a margine delWorkshop internazionale promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze, sul tema: “Protect the Earth, Dignify Humanity. The Moral Dimensions of Climate Change and Sustainable Development”.

“Il Papa ha detto questa mattina che l’Enciclica è pronta, che si stanno facendo le traduzioni e che probabilmente si avrà alla fine di maggio o al principio di giugno”, ha affermato Sorondo, spiegando che il documento pastorale avrà naturalmente un approccio più “pastorale” riguardo a questi temi descritti principalmente dalla scienze naturali e sociali. 

In attesa della pubblicazione, intanto, l’associazione ambientalista Greenpeace ha inviato al Pontefice una lettera aperta per ringraziarlo delle iniziative “a difesa del clima globale, assunte anche in vista dell’annunciata Enciclica”. Nella missiva a firma di Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia – tra i partecipanti all’incontro di oggi in Vaticano – viene ricordato che gli effetti dei cambiamenti climatici “già colpiscono milioni di persone, specialmente tra i poveri: i più vulnerabili e i meno responsabili del riscaldamento globale”.

“Una delle maggiori minacce per il clima della Terra proviene dallo sfruttamento irresponsabile di carbone e petrolio”, si legge nella lettera. “I governi mostrano poca saggezza in questo campo e grandi interessi industriali sono ancora legati a queste fonti di energia, distruttive per l’ambiente, per il clima e oggetto di sanguinosi conflitti”.

Per Grennepeace le conseguenze per la vita umana sono “disastrose” e spesso “non vengono colte fino in fondo”. “Eppure – osserva Onufrio – i segnali sono tanti: fenomeni meteorologici estremi, scioglimento dei ghiacci, siccità, alluvioni, tempeste, carestie. E anche crescenti migrazioni di intere popolazioni in cerca di condizioni ambientali più favorevoli”.

Se da una parte si ha quindi “il dovere di dare aiuto e sollievo immediato ai migranti”, dall’altra non bisogna negare “il legame con le ragioni profonde che spingono le persone a migrare: fame, povertà, violenza, conflitti per l’accesso alle risorse”. “Tutte questioni che possono essere esacerbate dai cambiamenti climatici in corso”, afferma l’associazione.

Per questo si rivolge a Papa Francesco, chiedendo di indirizzare “un appello a tutti i governi e ai leader dell’industria affinché s’impegnino concretamente nella direzione del contrasto al riscaldamento globale, per un sistema energetico basato al 100 per cento sulle fonti rinnovabili, che sia accessibile a tutte le persone nel Pianeta”.

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ZENIT Staff

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