Lettura
All’immagine di Gesù-Pastore del Vangelo di ieri si aggiunge quella di Gesù-Porta. È Lui la soglia che bisogna attraversare per essere salvi e per svolgere autenticamente ogni ministero. Il ladro trova altri accessi per raggiungere il gregge con loschi interessi, il vero pastore solennemente varca la porta che è Cristo e in suo nome guida il gregge.
Meditazione
Il Pastore entra attraverso la porta perché l’ovile è casa sua, non ha bisogno di sotterfugi o di entrate segrete o di fortuna. Le pecore sono sue non nel senso del possesso, ma nella dimensione dell’amore. «Le pecore ascoltano la sua voce», riconoscono il suo timbro, sono attente a ciò che dice perché sanno che sono condotte con amore verso la salvezza. Ogni pecora è riconosciuta e indicata con un nome, principio d’identità, la conoscenza di Gesù nei nostri confronti è personale, non rientriamo in intruppamenti di classi o di genere, non siamo volti anonimi in una foto affollata di un pellegrinaggio a Lourdes. La conoscenza personale è fondamento di una guida personalizzata e una cura individuale. Nella visione di Isaìa, Dio «porta gli agnellini sul petto e conduce pian piano le pecore madri»: è una dolcissima scena pastorale dove gli agnellini appena nati sono condotti al caldo, sul petto, e le pecore che hanno appena partorito si fa attenzione a non affaticarle ulteriormente. Sento questa attenzione di Gesù-Pastore per me? Riesco a cogliere le sue carezze? Mi fido della sua guida esperta anche nella valle oscura?
Preghiera
Portaci fuori, Pastore buono, oltre il caldo della stalla, e cammina avanti a noi, il tuo bastone e il tuo vincastro ci danno sicurezza.
Agire
Scrivo una lettera al mio vescovo.
Meditazione a cura di mons. Arturo Aiello, vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it