Non c'è civiltà se il denaro conta più delle persone

Secondo papa Francesco le case per anziani dovrebbero essere “santuari di umanità”

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Migliorano le possibilità di vivere meglio, ma sembra che ci si curi sempre meno dell’anima. Come aveva avvertito il cardinale Giacomo Biffi,  sembra che “siamo più ricchi fuori e più poveri dentro”

Nonostante la crisi economica, in Italia l’aspettativa di vita continua a crescere. Con una speranza di vita media di 82,6 anni, gli italiani sono al terzo posto della classifica mondiale. Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS) solo in Svizzera e a Singapore l’aspettativa di vita è più alta che nel nostro paese.

Con 82,9 anni di speranza di vita media la Svizzera è sopra Singapore con 82,65 anni. In Italia le donne italiane hanno una speranza di vita che tocca gli 85 anni, mentre gli uomini arrivano a 80,2.

Nella classifica in base al sesso, le giapponesi con 87 anni sono le più longeve. Tra i maschi, i più longevi con 81,2 anni sono gli islandesi seguono gli svizzeri (80,7) e gli australiani (80,5).

A fronte di questa buonissima notizia, sembra crescere la percentuale di chi ha mal di vivere, dei suicidi, delle violenze, degli abbandoni.

Emerge quindi un problema che soprattutto gli ultimi pontefici hanno spesso sollevato e cioè che i buoni frutti della modernità non sempre sono accompagnati da una crescita umana, spirituale e civile. 

Al contrario, la concezione economica dominante che si rifà all’utilitarismo, fa sì che il denaro conti più delle persone.

Ha ricordato papa Francesco che fa meno notizia che un anziano muoia povero e abbandonato piuttosto che il cambio in percentuale di un punto nel mercato di Borsa.

Eppure il denaro è un invenzione degli umani per favorire i commerci e lo sviluppo dell’economia, con pezzi di carta colorata a cui viene attribuito un valore materiale.

Insomma siamo di fronte ad una situazione in cui l’idolatria del denaro sta riducendo il valore dell’umano.

È in atto uno stravolgimento antropologico che relativizza l’umano con conseguenze tremende.

Perché se l’umano conta meno del denaro, allora, nel mercato dei valori, gli stessi umani vengono classificati ed i deboli, i malati, gli anziani, i bambini, le donne i disabili contano poco o nulla.

Si tratta di quella che il Papa ha chiamato “cultura dello scarto” e che colpisce in particolare tutte le persone delle fasce più deboli dell’economia, i bambini nascenti, le donne incinte, gli anziani, soprattutto se poveri, malati, disabili bisognosi di cure.

Secondo la logica utilitarista, quelli che valgono di meno, che costano di più e che non producono possono essere scartati, abbandonati, eliminati.

Ha detto papa Francesco: “Quante volte si scartano gli anziani con atteggiamenti di abbandono che sono una vera e propria eutanasia nascosta! È l’effetto di quella cultura dello scarto che fa molto male al nostro mondo. Si scartano i bambini, si scartano i giovani perché non hanno lavoro, si scartano gli anziani con la pretesa di mantenere un sistema economico equilibrato al centro del quale non vi è la persona umana, ma il denaro. Siano tutto chiamati a contrastare questa velenosa cultura dello scarto”. 

La cultura dello scarto sta alla base di misure come l’interruzione volontaria di gravidanza e l’eutanasia e, soprattutto, mettono in dubbio il valore del perché vivere.

Eppure la civiltà cristiana ha sviluppato la cultura dei diritti umani in tutto il mondo ed è ormai chiaro che la civiltà, la forza di un popolo, di una nazione non si misura dal suo esercito o dalla sua ricchezza finanziaria, bensì dal modo in cui tratta accoglie e cura i deboli, i poveri, i malati.

Gli ospedali sono l’espressione della cultura della carità ed i medici ed il personale sanitario, gli angeli di misericordia che tutti accolgono, soprattutto i più malati, che tutti curano e che si battono ogni giorno per far star bene le persone, per salvarle dalla malattia e dalla morte prematura.

Ha detto Benedetto XVI visitando una casa per anziani: “Le qualità di una società – vorrei dire di una civiltà – si giudicano anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune”.

E papa Francesco ha sottolineato: “L’attenzione agli anziani fa la differenza di una civiltà”.

“In una civiltà in cui non c’è posto per gli anziani o sono scartati perché creano problemi, – ha aggiunto il Pontefice – questa società porta in sé il virus della morte”.

Una società che trascura, isola, abbandona gli anziani è una società senza prossimità, dove la gratuità e l’affetto vanno scomparendo, è una società senza cuore e rischia di cancellare la speranza.

Eppure gli anziani sono la riserva sapienziale del popolo.

Nel libro di Siracide, è scritto: “Non trascurare i discorsi dei vecchi, perché anch’essi hanno imparato dai loro padri; da loro imparerai il discernimento e come rispondere nel momento del bisogno” (Sir 8,9).

A questo proposito, papa Francesco ha sottolineato che le case per anziani dovrebbero essere dei “polmoni di umanità’”, dei “santuari di umanità dove chi è vecchio e debole viene curato e custodito come un fratello o una sorella maggiore”.

A questo proposito il Pontefice ha ricordato che fa tanto bene andare a trovare un anziano: “Guardate i nostri ragazzi, a volte li vediamo svogliati e tristi vanno a trovare un anziano e diventano gioiosi”.

In questo contesto possiamo pensare che l’attenzione e la cura dei bisognosi da parte dei medici e del personale sanitario diventa quasi un atto liturgico, perché curando i poveri, i deboli, i malati, loro stanno curando Cristo indipendentemente se credono o meno.

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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