Mi trovavo a casa di mia sorella Graziella per il battesimo di una delle due nipotine: Arianna.
Graziella, una mattina, per essere più libera di lavorare in cucina, mi chiede di sorvegliare la piccola Arianna che stava dormendo nella culla.
Accetto volentieri quest’incarico.
Avvertito il pianto di Arianna, subito apro la porta della sua stanzetta, accendo la luce e vedo la piccola sporca dalla testa ai piedi, quasi un gomitolo di disperazione.
Nulla di più normale; ma io non sapevo come l’avrei dovuta prendere. Mi avvicino, ma la piccola si ritirava, facendomi capire che non voleva essere avvicinata se non dalla mamma.
Torno in cucina e dico a Graziella: “Arianna vuole solo te”.- “Vengo subito” – lei mi dice con un sorriso.
Intanto io ritorno accanto alla culla e attendo, curioso di vedere come se la sarebbe cavata la mamma.
Lei apre la porta: un sorriso diretto alla figlia che subito trasforma la sua disperazione in una festa di piedini e di manine che si agitano.
La mamma allunga le braccia verso la culla, la piccola Arianna alza le sue manine con gridolini di gioia. E’ l’abbraccio. Avrei voluto fermare, in una foto, questa scena.
Graziella se la stringe al petto e la porta nella stanza accanto dicendole “tesoro mio”. La mamma con in braccio la piccola, lavata, profumata, vestita a festa. Ho dato a questa pagina il titolo: “Così Dio con me, così io con Dio!”
La mamma aveva preso in braccio la piccola così com’era. E così com’era la piccola Arianna si era lasciata abbracciare. Amami Come sei! In quest’abbraccio è la festa della misericordia: è la mamma la pulizia, il profumo, il vestito nuovo di Arianna; ed è Arianna che dà alla mamma la gioia di potersi prodigare. “C’è più gioia in cielo…”-“Il Padre lo vide; gli corse incontro e lo baciò”.
Ciao da p. Andrea
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