Strage cristiani etiopi: la condanna dell'Università islamica Al Azhar

Secondo il massimo Centro accademico dell’islam sunnita, quello dell’Isis è un “crimine odioso che va contro qualsiasi religione, legge o condotta umana”

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“Un crimine odioso, commesso dal gruppo terrorista Daesh (acronimo arabo usato per indicare il sedicente Stato Islamico), che va contro qualsiasi religione, legge o condotta umana”. Con queste formule senza appello l’Università di Al Azhar, massimo Centro accademico dell’islam sunnita, ha condannato la strage di 28 etiopi compiuta dai jihadisti dello Stato Islamico che hanno diffuso sulle rete dei loro media i video delle barbare esecuzioni presentando le vittime come membri della “ostile Chiesa etiope”. 

La condanna è espressa in una dichiarazione, attribuita dai media egiziani all’imam Ahmed al-Tayyeb e ripresa dall’agenzia Fides, in cui si richiama anche la comunità internazionale ad affrontare come una minaccia globale la rete jihadista che alimenta i conflitti in Medio Oriente.

Nel comunicato, l’Università islamica porge le proprie condoglianze al governo e al popolo etiope e alle famiglie delle vittime. Lo scorso gennaio, nella visita da lui compiuta in Egitto, il patriarca della Chiesa ortodossa Mathias I era stato ricevuto anche dal Grande Imam di Al Azhar.

Intanto, nella giornata di domenica scorsa, il Presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha ricevuto al Cairo John Brennan, direttore della Central Intelligence Agency (Cia), per uno scambio di considerazioni sulle tante emergenze che travagliano i Paesi arabi, e anche l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, Primus inter pares della Comunione anglicana. Durante i colloqui, il Presidente egiziano ha insistito sul fatto che nell’Egitto in uscita dalle convulsioni delle “primavere arabe” i cristiani non vengono considerati in senso penalizzante e riduttivo come una “minoranza”, ma sono cittadini egiziani a pieno titolo, con gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri. 

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ZENIT Staff

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