“Questa nuova catastrofe nel Mediterraneo costituisce un fallimento per tutto ciò che fa dell’Unione europea una comunità di valori”. È un tono di condanna quello utilizzato dal cardinale tedesco Reinhard Marx, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), per commentare la tragedia avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsa al largo delle coste maltesi, in cui centinaia di persone hanno perso la vita.
La denuncia del porporato è espressa in una dichiarazione scritta a nome dei vescovi europei, diffusa su diverse testate – tra cui l’agenzia Sir – alla vigilia del summit straordinario dei capi di Stato e di governo indetto per giovedi che affronterà il tema della immigrazione.
Nel testo, Marx sottolinea che l’ennesimo drammatico naufragio “interroga anche in quale misura l’Unione europea prende sul serio i valori, così spesso evocati, sui quali si fonda”. “Benché le cifre siano ancora da considerare in rialzo – aggiunge -, sembra che più di 1.000 migranti sono morti nel Mediterraneo negli ultimi 10 giorni. L’Unione europea non può rimanere inerme davanti a questa catastrofe umana. Nei fatti, si potrebbe biasimare il potere di attrazione dell’Unione europea per i rifugiati, le misure europee da cui traggono vantaggi i trafficanti o ancora la mancanza di azione per contrastare le cause che portano gli immigrati a fuggire dal loro paese d’origine”.
Tutto questo, secondo il cardinale, non giustifica tuttavia “il fatto che si chiuda gli occhi sulla tragedia umanitaria che è in atto nel Mediterraneo e che deve essere affrontata dall’Unione Europea”. La quale, soggiunge, “ha spesso deplorato la morte dei rifugiati, senza però trarne conseguenze”.
“La catastrofe attuale – prosegue il presidente di Comece – spinge oggi i paesi europei a prendere misure drastiche per combattere questo tragico fenomeno. La reazione degli europei sarà un banco di prova per i valori europei. Se l’Unione europea vuole fare onore alle sue convinzioni, allora non può che ripristinare gli strumenti di ‘Mare Nostrum’ ed allargare la missione ‘Triton’ sulla protezione delle frontiere esterne dell’Unione europea”. Perché “il salvataggio di vite umane nel Mediterraneo non può rimanere una pura questione politica”, ma si tratta “di un vero e proprio dovere umano e un’esigenze di ispirazione morale dell’Europa”.
A nome dei vescovi europei, il cardinale apprezza quindi la convocazione, lunedì scorso, di una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri e degli Interni dell’Unione europea e il fatto che la tragedia del Mediterraneo sarà oggetto di un vertice straordinario europeo voluto dal Presidente Tusk. “Accolgo con favore il fatto che i ministri degli Esteri dell’Unione europea si siano impegnati a rafforzare le misure nel Mediterraneo e di aumentare il bilancio previsto per le missioni dell’UE in questa regione”, scrive.
Tuttavia – precisa – “sarà necessario che le loro parole siano seguite dalle azioni in occasione del vertice dei capi di Stato e di governo di giovedì: l’Europa deve darsi da fare per trovare proposte concrete per la definizione di una politica di asilo e di migrazione umana che sia sostenuta e implementata in maniera solidale da parte di tutti gli stati membri dell’Unione europea”.
“Ogni misura necessaria deve essere presa perché una tragedia come quella di sabato non accada mai più!”, afferma infine Marx, e ribadisce che “i capi di Stato e di governo non possono più permettersi di rinviare la questione dei migranti a tempo indeterminato, non appena il disastro attuale non farà più notizia”. La lettera si conclude con la promessa di preghiere per le vittime della catastrofe e per le loro famiglie: “Noi non preghiamo con gli occhi chiusi, ma aperti a chi è nel bisogno”, afferma il porporato.