I Capi delle Chiese di Gerusalemme condannano fermamente la profanazione, avvenuta il 14 aprile scorso, del cimitero maronita di Kfar Ber’im in Galilea. In un comunicato, in arabo, i presuli deplorano la mancanza di risposte e di conseguenti azioni da parte delle Autorità giudiziarie e di pubblica sicurezza.
“Abbiamo appreso questa mattina degli atti di dissacrazione nel cimitero di Kfar Bir’im, compiuti da parte di ignoti che hanno attaccato tombe e croci”, si legge nelle prime righe del documento. “Questo non è il primo assalto contro il cimitero di un villaggio svuotato ormai dei suoi abitanti”.
Neanche 24 ore prima, il presidente israeliano Rivlin aveva fatto loro visita per presentare gli auguri di Pasqua, sottolineando che ogni attacco che colpisce i luoghi santi cristiani e musulmani è paragonabile alle offese che colpiscono i luoghi santi ebraici.
“Noi continuiamo a sentire da anni dichiarazioni simili – scrivono i leader religiosi -. Tuttavia, gli attacchi continuano e non abbiamo mai riscontrato misure importanti prese per perseguire questi atti criminali, come neanche nessuna comparsa di fronte al tribunale o azioni educative volte al rispetto dell’altro e dei luoghi sacri”.
In attesa, quindi, che lo Stato di Israele “faccia giustizia per i villaggi abbandonati o almeno rispetti la decisione emessa dalla Corte Suprema israeliana nel 1952”, i capi delle Chiese di Gerusalemme rivendicano “il dovere dello Stato di esercitare il suo potere giudiziario e di adottare le misure necessarie per prevenire il ripetersi di tali attacchi contro i luoghi santi”.
“Il Consiglio degli Ordinari Cattolici di Terra Santa – si legge ancora – esprime la sua piena solidarietà con il popolo di questo villaggio abbandonato, e in particolare con le famiglie delle vittime le cui tombe sono state vandalizzate. I membri del Consiglio pregano l’Altissimo e Onnipotente, affinché i responsabili comprendano la gravità degli attacchi, e prendano di conseguenza le misure necessarie per fermare questi attacchi indirizzati ai luoghi santi della nostra Terra Santa”.