Il Papa pensa ad un viaggio a Cuba

La tappa potrebbe svolgersi durante il viaggio di settembre negli Usa. Padre Lombardi però precisa: “Contatti con autorità ancora ad uno stadio troppo iniziale”

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Ci potrebbe essere anche Cuba tra le tappe del viaggio di Papa Francesco negli Stati Uniti a settembre. Per ora rimane solo un’idea presa in considerazione dal Pontefice, come informa una nota diffusa stamane da padre Federico Lombardi, in risposta alla notizia lanciata dal Wall Street Journal basata su indiscrezioni di fonti americane.

Il direttore della Sala Stampa vaticana, tuttavia, precisa che “i contatti con le Autorità del Paese sono ancora ad uno stadio troppo iniziale perché oggi si possa parlare di questa tappa come di una decisione presa e di un progetto operativo”.

Bisognerà attendere un po’ di tempo, dunque, prima che la visita abbia conferma. Intanto la diplomazia è al lavoro: negli ultimi tempi sono state molteplici le occasioni in cui il nome dell’isola caraibica è figurato vicino a quello del Vaticano. A partire dal 17 dicembre 2014, quando, in diretta tv, il presidente americano Barack Obama ha annunciato il “disgelo” dei rapporti tra Usa e Cuba, dopo oltre 50 anni, adducendo al Papa il ruolo di mediatore e garante nelle trattative.

La scorsa estate, Bergoglio aveva scritto infatti due lettere separate ai presidenti Obama e Castro, esortandoli a perseguire relazioni più strette tra i due Paesi e favorire la normalizzazione dei rapporti, all’insegna di quel “dialogo” da sempre predicato. Un’opera, questa, iniziata decenni prima dalla diplomazia vaticana, ma che con Francesco ha ricevuto l’impulso finale.

E il risultato è stato estremamente positivo, con l’annuncio epocale di dicembre che confermava il ripristino delle relazioni, l’apertura delle reciproche ambasciate, la fine dell’embargo e la cancellazione di Cuba dalla “blacklist” dei paesi finanziatori del terrorismo. 

Più recentemente, poi, la Santa Sede, nella persona del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, è stata ospite del VII Vertice delle Americhe, svoltosi il 10 e 11 aprile a Panama. Durante l’evento – dove, peraltro, è avvenuta la storica “stretta di mano” tra Obama e Castro – il porporato ha letto ai 35 Capi di Stato un messaggio del Pontefice, in cui Francesco manifestava “vicinanza” e “incoraggiamento” affinché “il dialogo sincero consegua tale mutua collaborazione che unisce gli sforzi e supera le differenze nel cammino verso il bene comune”.

Alla luce di tutto questo, sarebbe di grande valore quindi una tappa del Papa all’Avana. E, come scrive il Wall Street Journal, “fornirebbe sostegno politico ad entrambi i paesi al loro tentativo di restaurare le relazioni diplomatiche dopo oltre 50 anni”.

Bergoglio sarebbe il terzo Pontefice a toccare il suolo cubano, dopo la storica visita di Giovanni Paolo II del gennaio 1998 e quella di Benedetto XVI nel 2012, in occasione della quale incontrò Fidel Castro che partecipò anche alla Messa del Santo Padre.

La possibilità è di prolungare o anticipare di qualche giorno il viaggio già programmato negli Usa del prossimo settembre, dove Francesco, il 23 del mese, visiterà la Casa Bianca e l’indomani parlerà al Congresso riunito in seduta comune, diventando il primo Papa nella storia a farlo. Da lì, si recherà poi a New York per intervenire al Palazzo Di Vetro dell’Onu e a Philadelphia per partecipare all’Incontro mondiale delle famiglie, su invito dell’arcivescovo Chaput.

Sempre alla luce dei rapporti Cuba-Vaticano, da ricordare infine che, dal prossimo 22 aprile fino a martedì 28, il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero, si recherà in visita nell’isola. Ad annunciarlo, nei giorni scorsi, un comunicato della Segreteria generale della Conferenza Episcopale cubana, che aveva invitato il porporato a visitare il paese dove fu nunzio apostolico dal 1993 al 1999. Proprio Stella fu uno dei responsabili dell’organizzazione del viaggio di Wojtyla e nei contatti con il governo cubano guidato allora da Fidel Castro.  

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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