Santa Sede all'Expo: una presenza "sobria" ma di alto profilo

A Milano, dall’1 maggio al 31 ottobre, la Chiesa Cattolica metterà al centro il tema dell’alimentazione, per ribadire il proprio impegno in questo campo

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Una presenza “sobria” e “minimalista” ma dalla forte carica simbolica. In questi termini è stato presentato stamattina in Sala Stampa Vaticana, il padiglione della Santa Sede al’EXPO 2015 di Milano, in programma dal 1 maggio al 31 ottobre 2015.

Il Padiglione, dal titolo Non di solo pane, è promosso, realizzato e gestito in collaborazione tra Pontificio Consiglio della Cultura, Conferenza Episcopale Italiana e Diocesi di Milano: ognuno di questi tre enti ha contribuito, stanziando un milione di euro ciascuno.

L’iniziativa si avvale del contributo del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, con l’Ospedale Bambino Gesù e l’Università Cattolica del Sacro Cuore nel ruolo di partner scientifici.

Come ricordato dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura e Commissario della Santa Sede per l’Expo, quella di Milano non sarà la prima partecipazione della Chiesa a un’Esposizione Universale, al punto che un precedente già risale al pontificato del beato Pio IX, quando la Chiesa Cattolica fu presente all’Expo di Londra del 1851.

In un padiglione dalle dimensioni ridotte (circa 300 metri quadrati), la Santa Sede, ha spiegato il porporato, avrà comunque una “presenza d’eccezione”, non promuovendo alcun “prodotto commerciale” ma veicolando il suo messaggio di sempre, a partire dall’attenzione ai più deboli e al loro diritto naturale alla nutrizione.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il cardinale Ravasi ha assicurato che l’allestimento del padiglione della Santa Sede è “in dirittura d’arrivo” e non vi è “nessun ritardo o disagio”.

Il porporato ha poi negato qualunque coinvolgimento della Santa Sede nelle inchieste sui finanziamenti all’Expo: “Siamo assolutamente in linea con l’appello alla sobrietà di papa Francesco, condiviso da me e da tutti i miei collaboratori”, ha detto. Lo stile del padiglione, nella sua “sobrietà” ed “essenzialità” portano quindi la “sigla del Pontificato e del messaggio di papa Francesco”.

Rispondendo ad una domanda di ZENIT sulla valenza ‘missionaria’ del padiglione della Santa Sede, Ravasi ha sottolineato che il suo messaggio non sarà solo di “evangelizzazione” ma di “annuncio tout court, di kerygma”, rivolto anche a “non credenti”, trattando di “temi universali che toccano le coscienze dell’intera umanità”.

Il padiglione, ha aggiunto il porporato, ospiterà anche il Cortile dei Gentili, diventando quindi un luogo di “dialogo interreligioso”, in considerazione del “simbolo rilevante che il cibo ricopre in tutte le culture religiose, anche nella sua negazione”.

La presenza della Santa Sede all’Expo 2015 sarà “essenzialmente affidata alle parole”: sulle pareti dei pannelli, infatti, nelle varie traduzioni – ebreo e greco biblico compreso – scorreranno le frasi: Non di solo pane e Dacci il nostro pane quotidiano.

“La partecipazione della Cei ad Expo 2015 accanto alla Santa Sede e alla diocesi ambrosiana esprime un impegno che va oltre il tempo della prossima Esposizione universale di Milano”, ha dichiarato da parte sua il Sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Domenico Pompili.

<p>Uno degli scopi dell’Expo, ha sottolineato Pompili, è quello di “migliorare la food security”, tenuto anche conto che in Italia, 4 milioni di persone (al 70% cittadini italiani) vivono sotto la soglia della povertà, con un “numero di indigenti in continuo aumento”.

A fronte di questo fenomeno, la risposta della Chiesa è nelle “quasi 15.000 strutture caritative territoriali che attraverso i pacchi alimentari, le mense o altre forme di intervento più innovative offrono aiuto a chi ne ha bisogno”.

La partecipazione della CEI ad Expo 2015, accanto alla Santa Sede e alla diocesi ambrosiana, esprime quindi “un impegno che va oltre il tempo della prossima Esposizione Universale di Milano”, ha aggiunto Pompili.

Da parte sua, monsignor Luca Bressan, vicario per la cultura dell’arcidiocesi di Milano, ha ricordato che la presenza della Chiesa all’Expo si aprirà con un “grande spettacolo” la sera del 18 maggio. Altro momento topico sarà la solennità del Corpus Domini: “Quale occasione migliore – ha detto – per testimoniare al mondo che il nutrimento e il futuro dell’uomo e del creato sono custoditi e generati da questo pane che in realtà è il corpo e il sangue di Gesù Cristo morto per noi e risorto, amore di Dio fatto carne?”.

All’inizio di settembre, infine,  “saremo per le vie di Milano per un lavoro di sensibilizzazione che, a partire dalle conseguenze ben visibili di questa gestione immatura e peccaminosa del creato (cambiamenti climatici, migrazioni in massa di popolazioni in seguito a questi cambiamenti), permetta ad ogni essere umano di sentirsi responsabile del mondo che lo ha generato, lo nutre ed è il luogo della sua vita”, ha poi aggiunto monsignor Bressan.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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