Amo la stazione

L’unità fra due o più persone non è data dalla loro vicinanza fisica o geografica, ma dalla loro determinazione di vivere la volontà di Dio là dove Dio le colloca

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Passando per la stazione Termini, ho letto questa frase scritta in grande su una parete: “Amo la stazione perché luogo di gioiosi incontri; odio la stazione perché luogo di strazianti addii”.

Grazie al dono della fede, io posso dire che in ogni caso amo la stazione, perché anche gli strazianti addii sono trasformati in gioiosi incontri: lo strazio di ogni addio è uno speciale incontro gioioso con Colui che, in croce per amore mio e tuo, ha preso su di sé tutti i dolori dell’umanità.

Lui ha rivestito a festa ogni strazio, ogni dolore, ogni esilio, ogni distacco, ogni lontananza, ogni abbandono … e, per un’alchimia divina, li ha trasformati in amore.

Ciascun prossimo è una stazione da amare sempre e con gioia, proprio perché ogni difetto, ogni negativo della persona che ti passa accanto è un volto nuovo di Colui che è pazzo d’amore per me, per te.

Tutte le volte che alla stazione saluto un amico che va lontano e per lunghissimo tempo, anch’io sento il dolore del distacco, della separazione e della lontananza.

Ma vivendolo con questa fede, mi viene tolta la disperazione e lenito il dolore. Credendo all’amore di Dio, incoraggio l’amico a partire, ad andare con sollecitudine là dove Dio lo chiama e lo vuole.

Volere unicamente la volontà di Dio e viverla, dona a me, a te, la certezza non solo di non essere lontani, ma di sentirci talmente vicini da diventare una cosa sola.

L’unità fra due o più persone non è data dalla loro vicinanza fisica o geografica, ma dalla loro determinazione di vivere la volontà di Dio là dove Dio le colloca.

Ecco perché amo la stazione che diventa comunque luogo di … gioiosi incontri.

Ciao da p. Andrea

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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