Vertice Panama: Storica "stretta di mano" Obama-Castro. E c'è anche Parolin

Oggi e domani il VII Summit delle Americhe che suggella il “disgelo” tra i due paesi, dopo oltre mezzo secolo. Il Segretario di Stato vaticano porta un messaggio di Papa Francesco

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“Storico” è l’aggettivo che maggiormente descrive il settimo Vertice delle Americhe che si tiene oggi e domani a Panama. Storico perché suggella un nuovo capitolo della storia del mondo avviato il 17 dicembre scorso, ovvero il definitivo “disgelo” dei rapporti tra Washington e L’Avana, che va a chiudere un altro capitolo, fatto di odio e antagonismo, durato oltre mezzo secolo dagli strascichi della Guerra Fredda.

Per la prima volta Cuba sarà infatti presente al Vertice dal 1962, anno in cui gli Usa ne imposero l’espulsione dall’Osa, l’Organizzazione degli Stati americani, dopo aver troncato qualche mese prima le relazioni diplomatiche reciproche.

La stretta di mano tra i presidenti Obama e Castro sarà quindi uno degli eventi che i nostri figli leggeranno nei libri di storia. Per preparare il terreno all’avvenimento si è tenuto ieri un colloquio formale (con relativa stretta di mano) tra il segretario di Stato Usa, John Kerry, e quello cubano, Bruno Rodriguez, sempre a Panama.

Ancor prima, nella serata di mercoledì per l’esattezza, c’era stata una importante telefonata tra Obama e Castro, la seconda tra i due leader tra quelle note al pubblico. La prima è avvenuta a dicembre, poco prima dell’annuncio della normalizzazione dei rapporti. 

Oltre a tutto questo, il Summit panamense può vantare anche un altro primato: la forte presenza della Santa Sede nella persona del Segretario di Stato Pietro Parolin, accompagnato da una delegazione all’interno della quale il quotidiano Avvenire evidenzia il nome del monsignore spagnolo Francisco Javier Frojan Madero, addetto della seconda sezione della Segreteria di Stato dove segue alcuni Paesi centroamericani.

La presenza del Vaticano è stata fortemente voluta dal presidente cattolico Juan Carlos Varela, che aveva anche accarezzato l’idea di invitare il Papa, in quanto non solo primo Pontefice proveniente dall’America Latina, ma anche colui che, raccogliendo un lavoro diplomatico iniziato da anni dietro le quinte, ha dato la spinta definitiva per far giungere Cuba e Usa alla piena riconciliazione, come confermato dallo stesso Obama.

I diversi impegni non hanno reso tuttavia possibile la presenza del Pontefice. In compenso egli ha inviato in rappresentanza il suo primo ministro, diplomatico di lunga data, per anni nunzio apostolico in Venezuela. Parolin porterà ‘in dono’ ai partecipanti del Vertice un messaggio di Bergoglio che verterà sul tema centrale dell’incontro, «Prosperidad con Equidad: El Desafìo de la Cooperacion en las Americas».

Da parte dei 35 capi di Stato partecipanti c’è grande attesa per le parole del Papa, anche se ovviamente tutti i riflettori, a Panama e nel mondo, sono puntati su Obama e Castro.

Da segnalare infine che, il giorno prima dell’incontro, il Dipartimento di Stato americano ha chiesto al presidente e al Senato di cancellare Cuba dalla “black list” che segnala i Paesi che sostengono il terrorismo internazionale. Ciò comportava per l’isola caraibica sanzioni economiche e l’impossibilità di ricevere aiuti.

“La raccomandazione del Dipartimento di Stato, dopo mesi di revisione tecnica rappresenta un passo importante nello sforzo di creare relazioni più fruttuose con Cuba”, ha commentato a riguardo Ben Cardin, membro della commissione Esteri del Senato statunitense. Per rendere ancora più concreto il “disgelo”, inoltre, è stata fissata per il prossimo 8 luglio l’inaugurazione di una tratta aerea giornaliera dalla Florida a Cuba.

Da parte sua, Castro ha ricambiato con un brioso tweet in cui ha scritto: “Sono molto felice di annunciare un incontro bilaterale con il presidente degli Stati Uniti Obama l’11 aprile in Panama. Un grande giorno per tutti gli Americani!”.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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