Dall'apostolato del mare un impulso al dialogo con l'Islam

L’incontro tra i coordinatori dell’apostolato del mare nell’area mediterranea si è tenuto a Marsiglia. Una Messa in suffragio delle 22 vittime dell’attentato al museo del Bardo di Tunisi

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Il dialogo tra Cristianesimo e Islam. È l’indicazione scaturita nei giorni scorsi dall’incontro dei coordinatori dell’apostolato del mare nell’area mediterrane, tenutosi a Marsiglia sotto la presidenza di mons. Joseph Kalathiparambil, segretario del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. L’incontro è avvenuto a Marsiglia, città nel cui porto c’è la Costa fascinosa, i cui croceristi sono rimasti coinvolti nell’attentato al museo del Bardo di Tunisi il mese scorso.

Proprio sulla grande nave – riferisce l’Osservatore Romano – mons. Kalathiparambil ha celebrato una Messa in suffragio delle 22 vittime dell’attentato e dei numerosi alla vigilia dell’apertura dei lavori. “Nessuno tra i passeggeri e l’equipaggio – ha detto all’omelia – poteva immaginare che una settimana programmata per il relax e il riposo, sarebbe stata ricordata con paura e terrore”.

La “logica di questi attentati terroristici” è difficile da comprendere, per questo – ha aggiunto il presule – ci sentiamo “insicuri, impauriti. Sembra che non ci sia nessun posto in cui poter essere in salvo e che non ci si possa fidare di nessuno. Molte sono le domande davanti a tanta violenza. Ma di sicuro non dobbiamo rispondere con maggior violenza”. Il segretario ha quindi sottolineato l’importanza di celebrare l’Eucaristia, che è “la più grande manifestazione dell’amore divino”, e di “invocare il dono della pace e della tolleranza tra le nazioni”.

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ZENIT Staff

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