Ricorre oggi l’anniversario del genocidio che si compì in Ruanda nel 1994. Nella memoria dolorosa per il popolo ruandese – che ricorda i morti del genocidio perpetrato contro i Tutsi – la Comunità di Sant’Egidio rinnova la propria vicinanza al Ruanda e a tutti i ruandesi.
“All’inizio del secolo XXI – si legge in un comunicato di Sant’Egidio – la memoria di questi eventi, in un mondo attraversato da tanti conflitti sanguinosi e da guerre che in numero sempre maggiore colpiscono civili innocenti solo perché appartenenti ad una etnia, ad un gruppo, ad una fede religiosa, ci aiuti a ricordare fino a dove può condurre l’uso della violenza, e sia di monito a non ripetere più quanto è accaduto nel passato”.
“In questo 21° anniversario del genocidio ruandese, ribadiamo l’importanza di non dimenticare e di curare, nella memoria dei sopravvissuti, l’educazione delle giovani generazioni alla pace, al rispetto reciproco e ai valori dell’uguaglianza, per una società più giusta e senza discriminazioni. Il Ruanda di oggi, che ha saputo risollevarsi da tanto odio e distruzione, possa essere sempre di più un esempio di come la pace è l’unica via per un vero sviluppo”, conclude poi la nota.