Ai 179 morti e circa 80 feriti per l’attentato compiuto ieri all’Università di Garissa, in Kenya, si aggiunge la preoccupazione per la sorte di oltre 300 persone che erano presenti nel campus al momento dell’attacco e di cui non si hanno notizie.
Si tratta del più sanguinoso attentato compiuto dai terroristi islamici di al-Shabaab nel Paese, per il quale papa Francesco ha espresso il proprio dolore con un telegramma inviato dal card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, al card. John Njue, presidente della Conferenza dei vescovi cattolici del Kenya.
Il Santo Padre, che esprime vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti i keniani, parla di una “immensa e tragica perdita di vite”, e prega “per una conversione del cuore” degli attentatori, invitando le Autorità a raddoppiare gli sforzi “per porre fine alla violenza e accelerare l’alba di una nuova era di fratellanza, giustizia e pace”.