Pubblichiamo la meditazione di monsignor Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, per la puntata di domenica 27 aprile del programma di informazione religiosa “Ascolta si fa sera” di Rai Radio 1.
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Oggi è stata una giornata storica per la Chiesa, e per la città di Roma in modo particolare. Due Papi – a noi tutti carissimi – sono stati santificati: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Per usare un linguaggio più preciso, però, bisognerebbe dire che essi sono stati canonizzati.
Ma che cosa vuol dire questa parola?
Ci sta dentro un segreto, che risiede nell’etimologia del termine. Canone, stando all’etimologia della parola, significa “regola”, “unità di misura con cui confrontarsi”. Allora la canonizzazione di un cristiano significa proprio questo: che lui (o lei), vissuto in maniera esemplare sulla misura di Gesù Cristo, è un punto di riferimento autorizzato e riconosciuto dalla Chiesa per il cammino della nostra vita.
I santi sono come le stelle nel cielo, e illuminano la nostra strada. Sono modelli esemplari (dei “canoni” per la nostra vita). Ma sono anche degli intercessori potenti, perché sono i più vicini a Dio.
In Italia abbiamo una pietà popolare molto fervida, che si appella all’intercessione dei santi. San Francesco d’Assisi, sant’Antonio da Padova, santa Rita da Cascia, Padre Pio da Pietrelcina, e tanti altri (soprattutto i santi patroni nelle varie località) sono continuamente ricordati…
A questa lunga schiera di santi si aggiungono oggi due Papi.
“Perché santi insieme?”, mi ha chiesto qualcuno. Perché questi due papi hanno marcato in maniera indelebile – con il sigillo supremo della santità – la Chiesa del Concilio e del Postconcilio. “E quali tratti accomunano questi due santi?”, ha insistito il mio interlocutore. Ne sottolineo almeno uno, e cioè il coraggio intrepido di tutti e due. Il grido famoso di Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!”, pronunciato con energia durante il solenne inizio del ministero petrino, ha segnato robustamente l’intero pontificato del papa polacco. Il medesimo coraggio aveva caratterizzato i cinque anni di governo del papa Roncalli, dall’indizione del Concilio fino alla promulgazione della Pacem in terris.
Ai due nuovi santi possiamo chiedere allora un’iniezione di coraggio, per affrontare ogni giorno le battaglie della nostra vita…