Ecco cosa pensano nel mondo di aborto e omosessualità

Il Pew Research Center rileva insofferenza diffusa verso tali pratiche. Human Life International: “Paesi in via di sviluppo attaccati ai valori morali tradizionali; moralità in declino in più nazioni occidentali”

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Il pensiero unico su aborto e omosessualità, così radicato in alcuni circoli intellettuali progressisti, fatica ancora ad imporsi nell’opinione pubblica. Almeno questo è ciò che emerge da un sondaggio, dal titolo Global Attitudes 2013, realizzato dal Pew Research Center in 40 Paesi del mondo.

Ebbene, la “attitudine globale”, ad eccezione dell’inospitale e semideserto Antartide, è quella di ritenere moralmente inaccettabili aborto e omosessualità.

La netta maggioranza dei cittadini di 26 Paesi coinvolti dal sondaggio ritiene che l’aborto sia discutibile da un punto di vista morale (13 Paesi con un margine di tre a uno). Nelle Filippine, in Ghana, Indonesia, Uganda e El Salvador si registra la tolleranza più bassa nei confronti dell’interruzione volontaria di gravidanza.

Per quanto concerne all’omosessualità, la situazione è analoga. Per motivi morali, la maggior parte dei cittadini di 22 Paesi ritiene questa tendenza riprovevole per motivi morali. Gli unici Paesi in cui vi è un’opinione indulgente verso l’omosessualità sono gli europei Spagna, Germania e Repubblica Ceca.

Qualcuno, stando all’insistenza con cui alcuni gruppi di pensiero e alcuni politici reclamano sempre maggiori aperture in tema di “diritti civili”, potrebbe rimanere stupito dagli esiti di questo sondaggio. Non lo è Adam Cassandra, responsabile della comunicazione dell’organizzazione Human Life International su LifeSiteNews.com, che dice: “I nostri missionari in tutto il mondo osservano da tempo questa tendenza. I Paesi in via di sviluppo sono ancora attaccati ai valori morali tradizionali, mentre la moralità in più nazioni occidentali è in declino”.

Secondo il 49% degli intervistati negli Stati Uniti, l’aborto è moralmente inaccettabile, mentre secondo il 17% può essere considerato come una scelta etica. Secondo il 23%, l’aborto non va nemmeno considerato come una questione morale.

Talvolta l’opinione dei cittadini è in controtendenza rispetto alla legislazione del proprio Paese. Lo dimostra la Cina, dove l’aborto, pur essendo obbligatorio e imposto dagli ufficiali del controllo demografico, è considerato immorale dal 37% delle persone contro a un 29% che lo ritiene morale e un 20% che non si pone neanche il problema.

La difesa della vita del nascitura non sembra più essere un pensiero degli europei. In Repubblica Ceca si registra il maggior numero di sostenitori dell’aborto su richiesta: secondo il 49% della popolazione, l’aborto può essere considerato una pratica morale legittima, mentre solo il 18% si dichiara contrario. In Francia si ha il dato più basso di oppositori alla procedura (14%), mentre il 38% si dichiara favorevole.

“Senza dubbio la grande importanza che viene data alla pratica dei principi della propria fede e alla formazione di famiglie forti gioca un ruolo fondamentale nella difesa dei valori morali in Africa, Asia e America Latina” afferma Cassandra a LifeSiteNews.

“Per decenni – prosegue -gli abitanti di queste parti del mondo sono stati bersagli di campagne da parte di organizzazioni non governative e agenzie governative, che hanno investito miliardi di dollari per distruggere la famiglia attraverso la contraccezione e l’aborto e per imporre cambiamenti di valori tradizionali, affiancando condizioni immorali allo sviluppo. Ma come si è visto ultimamente in diversi paesi africani, esistono ancora leader politici più interessati a seguire Dio piuttosto che a compromettere i propri valori per ottenere aiuti finanziari ed elogi mediatici”.

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Federico Cenci

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