Lettura
Un momento di incanto di Gesù davanti ai suoi, ai piccoli, agli ultimi che sono i preferiti di Dio. Gesù è il primo dei piccoli: viene come figlio di povera gente, nasce in una stalla, non ha in mano nessun potere e la sua rivoluzione si compie su una croce. E Lui può essere conosciuto andando alla scuola del suo Cuore, libero come il vento, trasparente come la luce, senza arroganza e senza violenza.
Meditazione
Dio comunica se stesso in Gesù, rivelandosi “vicino” ai piccoli, gli umiliati e i poveri. E fa suo ogni grido, ogni sofferenza e ogni emarginazione degli ultimi, partecipandovi dal di dentro e assumendo su di sé le loro angosce. La solidarietà di Cristo con i poveri arriva al punto che Egli ritiene fatto a sé quello che viene fatto ad essi. Da allora in poi il rapporto dell’uomo con Dio si gioca nel rapporto dell’uomo con l’umanità povera. Chi ha un cuore mite e umile vive il coraggio di piegarsi con umiltà nel servizio, divenendo sacramento della sollecitudine di Dio, segno di speranza e abbraccio di riposo per gli altri. Il cuore mite è misericordia, è Dio nella sua stessa intimità, il Dio “cordiale”. Il cuore di umiltà è stile di vita, atteggiamento articolato che si nutre di povertà e verità; cammino di identità, riconoscimento di derivazione. Non è formalismo farisaico, né servilismo carrieristico, né falsa modestia. Non è un modo di comportarsi o di pensare. Non è un abito da indossare dinanzi alle proprie fallimentari pretese di essere “altro”, né è fuga dalle proprie responsabilità. Il cuore di umiltà è verità, riconoscimento di Dio, sì al Padre in Gesù Cristo vivente nella sua Chiesa; è accettare la signoria di Dio nella propria vita e nella storia; accogliere e amare la propria fragilità redenta. È coraggio di affrontare la fatica della vita; è equilibrio che scaturisce dall’articolazione tra essere amati, volersi amati, amare. È liberazione dalla presunzione di sé, dall’orgoglio, dal riconoscimento e dalla lode. Dobbiamo imparare a frequentare la scuola del Cuore di Gesù, facendo della sua Croce il guanciale in cui trovare riposo da stanchezze, delusioni, oppressioni. E gusteremo la dolcezza dell’Amore che si fa abbraccio di tenerezza. E sperimenteremo la leggerezza di una fatica che in Lui ci rende gioiosamente… una presenza per servire! Perché l’umiltà si motiva per l’obbedienza all’esempio di Cristo «mite e umile di cuore» e si esprime nel servizio gratuito, che non ha altro scopo al di fuori dell’amore.
Preghiera
Sacro Cuore di Gesù, a Dio Padre portami tu. Solo te desideri il mio cuore, perché vero e profondo sia sempre il mio amore.
Agire
Oggi voglio imparare a gioire delle piccole cose ed eviterò ogni lamentela nella fatica e nelle contrarietà.
Meditazione del giorno a cura di monsignorMario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it