Il Forum propone misure di equità familiare

Per dare 80 euro di più al mese il Forum delle Associazioni familiari propone di aiutare di più le famiglie con figli e ridurre i costi stimati dal Governo

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Il Forum delle associazioni familiari ha inviato oggi a tutti i ministri una lettera aperta in cui si evidenziano le criticità del provvedimento, atteso per domani, di riduzione del Cuneo fiscale.

“In particolare” ha spiegato il presidente, Francesco Belletti, “ci soffermiamo sul fatto che il provvedimento del governo non tiene conto dei carichi familiari che gravano sul reddito e dell’annoso problema degli incapienti”.

“Per riequilibrare uno strumento che riveste una grande importanza, le associazioni familiari hanno elaborato una proposta che introduce due parametri: i carichi familiari che gravano sul reddito e il problema di non riesce a mantenere la famiglia, i cosiddetti “incapienti”.

Ci siamo accorti che affrontando questi due problemi – ha concluso Belletti – riusciamo a far risparmiare allo Stato qualche centinaio di milioni l’anno rispetto alle previsioni. Una ragione in più che contiamo possa spingere il governo a tenere conto della proposta”.

Il documento del Forum osserva che in merito alla manovra di riduzione della pressione fiscale sulle famiglie, sono state sollevate e molte questioni di equità

In particolare si è discusso  dei lavoratori dipendenti, con reddito annuo individuale lordo inferiore ai 25.000 euro senza tener conto della situazione familiare del beneficiario e quindi di non distinguere se il nucleo è mono o bireddito, se ci sono o meno figli a carico.

Bisogna inoltre chiarire come riuscire ad estendere questo beneficio anche agli “incapienti” che avendo guadagni modesti o molti carichi di famiglia, non pagano imposte e quindi non possono godere delle detrazioni e dei loro aumenti e che quindi si vedrebbero escluse dal beneficio dei famosi “80 euro in mese in busta paga da maggio”.

La misura, secondo i primi conteggi proposti dal governo, dovrebbe costare circa 6,4 miliardi di euro per gli 8 mesi del 2014 (circa 9,6 miliardi annui), considerando circa 10 milioni di dipendenti nelle condizioni indicate dal governo. Il costo salirebbe a poco meno di 8,8 miliardi, sempre per gli 8 mesi residui del 2014, se estesa anche ai circa 4 milioni di “incapienti”.

I nuclei con carichi familiari verrebbero così certamente penalizzate: in primo luogo perché l’aumento andrebbe, uguale, sia a chi non ha figli, sia a chi ne ha 2, 3 o 4; in secondo luogo perché una coppia con due redditi da 20.000 euro pro capite beneficerebbe del doppio beneficio (160 euro), anche senza figli, mentre una famiglia monoreddito con 35.000 euro, anche se avesse figli, ne sarebbe esclusa.

Mantenendo parità di costi complessivi il Forum propone una soluzione per diminuire l’ingiustizia familiare, e cioè  abbassare l’aumento base in busta a 60 euro al mese, e aggiungere 20 euro in più per ogni familiare a carico.

Così, un lavoratore single percepirebbe comunque un aumento annuo potenziale di 720 euro (60 euro per 12), mentre un lavoratore con tre persone/figli a carico avrebbe in più in busta paga, all’anno, 1.440 euro (60+20+20+20 x 12).

Secondo le stime del Forum sulla presenza e numero di familiari a carico, con questi valori il costo complessivo sarebbe uguale a quello degli “80 euro per tutti”.

Però balza agli occhi che finalmente ci sarebbe una misura che riconosce il diverso peso dei carichi familiari: ogni mese, anziché 60 euro, si ricevono 120 euro.

Non è ancora la piena equità del Fattore Famiglia, ma almeno è un primo passo non simbolico.

Inoltre, per evitare di penalizzare gli incapienti, l’ulteriore detrazione dovrebbe andare in credito di imposta, trasferibile al datore di lavoro che versa il dovuto in busta paga e ‘recupera’ sulle imposte aziendali.

E’ molto importante evidenziare che le soglie di incapienza non riguardano “solo” chi ha redditi inferiori agli 8.000 euro annui, ma dipendono in modo diretto dai carichi familiari.

Così, se gli aumenti promessi sono sottoposti alla “tagliola dell’incapienza”, le famiglie con carichi familiari più forti ne resteranno sostanzialmente escluse, e comunque le cifre avranno un andamento “esattamente iniquo”: a parità di reddito, maggiori sono i carichi familiari (e quindi le detrazioni già ricevute), minore sarà la cifra in busta paga”.

Una famiglia con 4 figli a carico è già “incapiente” a 25.000 euro di reddito (ha già detratto dalle tasse tutto quello che poteva), e quindi oggi l’intervento del governo porterebbe a questa famiglia un beneficio pari a 0 euro mensili, che moltiplicato 8 mesi (nel 2014) fa ancora 0 euro, e che, anche per 12 mesi, fa sempre zero euro.

I costi (stimati) della Proposta Forum risulterebbero inferiori a quelli della Manovra del governo (circa 135 milioni in meno, sugli 8 mesi del 2014, circa 250 milioni, su 12 mesi).

Ci pare che questa proposta sia semplice, non aggiunga oneri, e finalmente introduca un criterio di equità familiare finora assente da ogni scelta dell’attuale governo – e, purtroppo, di quasi tutti i governi precedenti. Perché non adottare questa soluzione? Siamo pronti, subito, a fornire ogni ulteriore dettaglio, perché, sulla famiglia si esca dalla retorica, e si passi finalmente ai fatti: anzi, all’equità nei fatti.

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ZENIT Staff

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