Dio servo per amore

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Gesù non è vittima di circostanze impreviste e imprevedibili. Gesù non è travolto da eventi per Lui ingovernabili. Egli sa di essere il Figlio di Dio, sa che quella è la sua ultima cena, sa che sarà tradito da Giuda e da Pietro, e sa che dovrà affrontare il sacrificio della Croce. Per questo continua consapevolmente ad amarci fino alla fine, fino alle estreme conseguenze: il dono della vita nell’umiliazione della crocifissione. 

Meditazione

Finché l’amore rimane “seduto”, chiuso in noi, prigioniero della nostra pigrizia e della nostra paura, rimane un bel sentimento che tutt’al più ci tormenta il cuore. L’amore ha bisogno di “alzarsi”, esprimersi, trasformarsi in azione, con umiltà. Gesù, infatti, si toglie le vesti e rimane con la semplice tunica, quella sola indossata dagli schiavi. E se con la sua parola aveva raggiunto l’insieme del gruppo dei discepoli, lavando loro i piedi li raggiunge uno ad uno, personalmente. Lavando i piedi dei suoi discepoli Gesù li perdona non “dall’alto”, col potere del Maestro, ma “dal basso”, con la comunione e la tenerezza. Indica loro un’altra via: piccolezza, umiltà e perdono. Chiede loro di vivere la follia del Vangelo: amare senza misura. La lavanda dei piedi era un gesto che nessun ebreo avrebbe mai compiuto verso un altro ebreo. Ecco perché Pietro si oppone. Egli rappresenta la nostra resistenza ad essere debitori verso gli altri. È difficile ricevere doni con animo libero e spontaneo; molto più difficile è accettare di dovere qualcosa a qualcuno, dover dire grazie. L’uomo salvato dall’amore del Padre in Gesù, uscendo da se stesso, dai propri ritegni interiori più profondi, deve riconoscere con gioia che è questo Amore che lo fa essere e lo definisce come “dono per gli altri”. In quanto siamo amati da Dio e facciamo esperienza del suo Amore gratuito per noi, possiamo metterci gli uni verso gli altri in atteggiamento semplice, amorevole e disponibile al servizio. Nella lavanda dei piedi Gesù ha riassunto tutto il senso della sua vita, perché rimanesse bene impresso nella memoria dei discepoli e un giorno capissero. Per questo il servizio d’amore è stato elevato da Gesù a stile e modello di vita nella Chiesa. E il servizio si impara servendo! Dal momento dell’Incarnazione, Gesù non ha fatto altro che discendere e abbassarsi, fino al punto estremo in cui lo contempliamo in ginocchio, nel gesto di lavare i piedi agli apostoli. Il Creatore si mette in ginocchio di fronte alla creatura! È questo il senso dell’Eucaristia! 

Preghiera

Signore Gesù, insegnami ad amare come vuoi tu, piega le mie ginocchia per servire in umiltà e accogliere degli altri la bontà per essere con te eucaristia di carità. 

Agire

Oggi mi impegnerò a togliermi le vesti dell’orgoglio e dell’autosufficienza per offrirmi con amore nei servizi più umili e umilianti. 

Meditazione del giorno a cura di monsignorMario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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