Nessuna delega in bianco al governo, ma neanche l'Aventino: è piuttosto una linea di disponibilità vigilante quella con cui Carlo Costalli inaugura il suo terzo mandato da presidente del Movimento cristiano lavoratori. “Abbiamo fatto al Congresso un’importante apertura di credito al Governo, che però non è una delega in bianco: abbiamo indicato la priorità delle riforme che abbiano al centro lavoro e famiglia, e su questo non faremo, come in passato, sconti a nessuno” ha detto il Presidente del Mcl poco dopo essere stato rieletto dal Consiglio generale del movimento. Con lui, una squadra rinnovata, molti giovani e donne. L'amministratore è un noto commercialista romano, Stefano Ceci.

Costalli non ha fatto mistero del fatto che il Mcl nei prossimi anni non si chiuderà in sacrestia ma continuerà a seguire i fatti politici nazionali, in quanto, ha spiegato, “l’Italia ha bisogno dei cattolici, i cattolici hanno bisogno dell’Italia”. Dal jobs act alla fecondazione eterologa, dalle coppie di fatto alla cooperazione internazionale, sono molti i fronti aperti dal Movimento cattolico, che negli anni scorsi è stato l'animatore del seminario di Todi, con cui gli organismi presenti nel Forum delle associazioni e persone cattoliche nel mondo del lavoro, hanno cercato di dare vita a nuove forme di partecipazione politica.

Per il neoconfermato presidente del Mcl “siamo giunti alla fine di un ciclo ed è giunto il momento di guardare insieme in avanti. Gli italiani hanno la capacità e la possibilità di farlo con coraggio. Ci sono le risorse spirituali, morali e materiali. I cattolici, come in altri momenti di storia della nazione, hanno un posto particolare in questa ripresa. Per essere all’altezza essi devono parlare ‘da cattolici’, con tutto il peso del riferimento alla propria fede e consapevoli che essa è capace di creare cultura, di muovere gli animi e le braccia, di infondere fiato e forza a chi vuole costruire un Paese migliore, in una prospettiva di ampio respiro”.

Nelle scorse settimane, il leader del Mcl ha incoraggiato le riforme di Matteo Renzi insistendo particolarmente per un nuovo assetto istituzionale e per una nuova legge elettorale, che restituisca rappresentatività agli organismi elettivi. Al congresso, ha lanciato invece al mondo cattolico questo invito: “ripartiamo da Todi, senza pensare a un partito”.