Lettura

L’episodio del Vangelo odierno segue immediatamente il racconto della risurrezione di Lazzaro. Ridare la vita ad un morto, già maleodorante perché sepolto da quattro giorni, è certamente un grande “segno” della potenza di Dio in Cristo Gesù. Molti Giudei, infatti, credettero in Lui. Ma Gesù, ieri come oggi, continua ad essere segno di contraddizione, perché la salvezza dipende da come ciascuno si pone in relazione a Cristo Signore. 

Meditazione

Andando a Betania per ridare la vita al defunto amico Lazzaro, Gesù sapeva che avrebbe rischiato la sua stessa vita. Ma affronta questo pericoloso rischio per mantenere fedeltà all’amicizia e alla missione affidatagli dal Padre. E dopo aver resuscitato l’amico Lazzaro… non vi è alcun gesto né parola di gratitudine nei suoi confronti. Solo due reazioni: molti Giudei credono in Lui, mentre i sommi sacerdoti e i farisei convocano una riunione d’urgenza del Sinedrio e – proprio essi che chiedevano un “segno” – decretano la fine di questi miracoli e la morte del loro autore. La preoccupazione principale di chi trama nelle tenebre è la paura di perdere il potere! E si vuole uccidere Dio pensando di difendere Dio e il bene dello Stato! Caifa decreta la convenienza «per voi che un solo uomo muoia per il popolo». L’Evangelista, illuminato dallo Spirito, coglie in questa decisione una profezia che si avvererà da lì a pochi giorni: Gesù doveva morire per la nazione e per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Chi detiene il potere pensa di gestire le sorti dei popoli, ma Dio scrive diritto sulle righe storte degli uomini, tessendo la sua trama d’amore con i deboli fili dell’odio e degli umani interessi personali. Caifa decreta l’eliminazione di Gesù, ma in realtà gli offre la via crucis per portare a compimento la missione universale di salvezza. Tante volte noi non siamo molto diversi da lui. Caifa vive in ciascuno di noi, che sovente uccidiamo il Bene e calpestiamo la dignità delle persone per il “bene della Chiesa”, in realtà solo per le nostre vigliaccherie ammantate di religiosità. Eppure Gesù ha dato la vita per noi, suo sogno è l’unità della Chiesa e di tutta l’umanità. Lui unisce per amore, noi dividiamo per rancore; Lui sacrifica se stesso per raccogliere i dispersi, noi disperdiamo pensando solo a noi stessi. E il Signore… si ritira nel deserto della storia, aspettando da noi anche un solo piccolo gesto di vera conversione… 

Preghiera

Signore, aiutami a smascherare in me l’ipocrisia, a tirar fuori i Caino e i Caifa che mi accompagnano ovunque, vinci la mia resistenza e libera la mia coscienza perché ogni giorno sia trama di vita e d’amore. 

Agire

Con onestà e verità nelle mie scelte, azioni e parole anteporrò il bene e la dignità degli altri al mio personale bene e interesse.

Meditazione del giorno a cura di monsignorMario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it