Mentre la crisi attanaglia vasti settori della società, l’ambito del volontariato cresce e prospera. Lo rivelano il Centro Nazionale per il Volontariato e la Fondazione Volontariato e Partecipazione, i quali hanno condotto una ricerca nei primi mesi del 2014 su un campione di 1900 presidenti di Organizzazioni di Volontariato intervistati tramite un articolato questionario.

I dati, che verranno diffusi domani, 10 aprile, a Lucca, presso il complesso del Real Collegio, fanno emerge un quadro in cui il volontariato italiano riesce ancora non solo a reggere i colpi della crisi, ma anche a crescere. Fra le criticità i ritardi dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e la difficoltà del volontariato nel collaborare con gli altri soggetti del terzo settore.

Dalla rivelazione emerge il “buono stato di salute economica” delle OdV. Infatti, più della metà dei presidenti delle OdV intervistati (56,6%) ritiene stabile o equilibrata la situazione economica-patrimoniale della propria OdV. Il 29,2% dei presidenti la definisce in termini positivi e solo il 14,1% la ritiene difficile. Si registra poi un aumento dei soci e dei volontari, soprattutto giovani.

"Sono dati positivi – spiega il presidente del Cnv, Edoardo Patriarca – che forniscono spunti di riflessione e di azione a tutto il volontariato. Da una parte osserviamo che si rafforza l'autonomia di questo mondo dal settore pubblico, in un'ottica sussidiaria sempre più matura. Dall'altra si comprende come il volontariato abbia ormai già reagito in maniera decisa alla crisi, cercando nuove risorse, economiche e umane, per portare avanti la sua imprescindibile opera di solidarietà. Anche per questo è fondamentale che a tutti i livelli, dal locale al nazionale, venga sempre più riconosciuto il valore del volontariato, favorendone l'azione e liberando le energie che al suo interno si sprigionano".

"Questi dati - commenta il presidente della Fondazione Volontariato e Partecipazione Alessandro Bianchini - dimostrano che il volontariato italiano è un fenomeno maturo e consolidato, una colonna portante del nostro sistema democratico. Dal punto di vista delle risorse prosegue una tendenza che osserviamo da anni: lo stato di salute economica delle associazioni presenta una sostanziale tenuta, anche per loro capacità di fare affidamento su risorse proprie, differenziando le fonti di entrata. Ma osserviamo anche che le associazioni operanti in alcuni settori di intervento, sopratutto la protezione civile, hanno maggiori difficoltà. Influisce sicuramente anche la crescente pressione del pubblico a cui sono sottoposte".

Dall’indagine Cnv-Fvp risulta confermata la propensione delle OdV italiane ad operare su scala locale. Comuni, Comunità Montane ed Aziende Sanitarie Locali risultano gli enti pubblici con cui le OdV si relazionano consistentemente sia nel quadro di accordi convenzionali che per la realizzazione di altri progetti. Circa la metà delle OdV non operanti nel campo della donazione (51,3%) risulta nel 2013 titolare di una o più Convenzioni con enti pubblici. La comparazione sincronica (anno 2013, differenti settori) mostra che le OdV della Protezione Civile ricorrono con maggiore frequenza ai rapporti convenzionali (in questo settore sono titolari di Convenzioni il 71,7% della OdV al netto delle non risposte), seguite da quelle del Sanitario che non operano nel campo della donazione (65,9% al netto delle non risposte). Rispetto alla rilevazione condotta nel 2011, il numero di OdV titolari di Convenzioni con enti pubblici è in leggera crescita (+6 punti percentuali). Nel quadro di rapporti convenzionali con enti pubblici, nel 2013 circa la metà delle OdV ha progettato l’attività in modo condiviso con l’ente pubblico e ha contribuito a realizzarla (co-progettazione), mentre l’altra metà ha svolto l’attività che l’ente pubblico ha richiesto (esecuzione).

Tuttavia, si fatica ancora a “fare rete”. Solo il 23,3% delle OdV ha collaborato nel 2013 con altre OdV o con associazioni di mutuo-aiuto, il 14,4% con associazioni di promozione sociale, centri sociali e centri socio-ricreativi, il 9,4% con strutture ecclesiali.