La legge contro l'omofobia è arrivata al Senato

Iniziata ieri in Commissione la discussione sul controverso Ddl Scalfarotto. L’alto numero di emendamenti presentati ne rallenta però l’iter d’approvazione

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Il Ddl Scalfarotto torna d’attualità. È infatti iniziata ieri pomeriggio, in Commissione al Senato, la discussione sul disegno di legge contro l’omofobia e la transfobia approvato alla Camera lo scorso 19 settembre.

Con sé il testo ha trascinato un nuovo carico di polemiche. Per il governo, era presente il sottosegretario Ivan Scalfarotto, relatore del disegno di legge; presenza considerata inopportuna, giacché l’esecutivo aveva garantito di rimettersi alla volontà della Commissione e poi dell’Aula.

Gli esponenti del Nuovo Centrodestra hanno adottato una linea all’insegna dell’ostruzionismo presentando 250 dei 386 emendamenti inseriti. Indice del fatto che il testo di legge continua a suscitare forti perplessità nel partito guidato da Angelino Alfano, nonostante l’approvazione alla Camera della proposta di Gregorio Gitti (Popolari per l’Italia) che esclude dall’applicazione della norma “la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee”, le “condotte conformi al diritto vigente” e quelle “assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o culto”.

L’eventuale approvazione definitiva della legge è considerata dai suoi detrattori una minaccia nei confronti di chi sostiene l’unicità del matrimonio naturale come sancito dalla Costituzione italiana.

Preoccupa inoltre un nuovo emendamento, presentato da Rosaria Capacchione (Pd), che prevede l’obbligatorietà di un percorso rieducativo presso associazioni omosessuali. Proposta ritenuta “peggiorativa” dagli oppositori al Ddl Scalfarotto.

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ZENIT Staff

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