Il mistero dell'altro

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

I capitoli 7-9 del Vangelo secondo Giovanni vedono Gesù a Gerusalemme in occasione della festa delle Capanne. Al loro interno si nota un crescendo fra rivelazione e opposizione. Infatti, mentre Gesù rivela la verità del suo essere fino a dichiarare: «Io Sono la luce del mondo», cresce l’opposizione dei capi dei Giudei, ciechi nel cuore e nella mente, che sempre più violentemente rifiutano Gesù fino a decretarne la morte. 

Meditazione

Il Vangelo oggi presenta Gesù tra distanza e prossimità, tra tentativo di ritirarsi in Galilea, per evitare di essere ucciso, e coraggio di salire a Gerusalemme in Giudea, in occasione della festa delle Capanne. E questo “tra” è la virtù della prudenza, che non si confonde con la timidezza e la paura né con la doppiezza e la dissimulazione. La prudenza sta nel “tra” la ragione e la volontà, e se la ragione suggerisce a Gesù di allontanarsi da Gerusalemme, la volontà ve lo conduce. Perché prudente è colui che realmente ama e vuole il bene, non solo a livello ideale ma anche nelle piccole o grandi scelte di ogni giorno. E Gesù si es-pone senza paura, per dare testimonianza al Padre nella verità. La gente è confusa: pensa di conoscere Gesù, di averlo già inquadrato nella griglia del sappiamo chi è e di dov’è. Per questo non riesce ad aprirsi al mistero di Cristo Signore. Quante volte incapsuliamo gli altri dentro caselle precostituite pensando di conoscerli “ a memoria” e non offriamo più spazi di libertà, di svelamento, di cambiamento. L’altro, in quanto persona, non ci sorprende più e il suo mistero resta chiuso per noi. Possono passare anche molti anni, ma il trascorrere della vita non ci cambia: l’altro per noi resta sempre quello che fu… con i giudizi e le classificazioni di allora… A maggior ragione questo vale nei confronti del Signore, come è accaduto con i suoi concittadini nella sinagoga di Nazareth; come accade tante volte anche a noi stessi… e vorremmo gridare e far vedere agli altri che siamo cambiati, siamo ormai diversi, ma agli occhi degli altri restiamo sempre quello che eravamo. Dobbiamo allora passare dalla presunzione di sapere allo stupore di lasciarci sorprendere; dalla pretesa di “conoscere a memoria” l’altro o – ancor più – il Vangelo all’umiltà del coraggio che ci fa togliere i calzari dell’orgoglio, dinanzi alla terra sacra del fratello e della Parola del Signore. E allora, forse, anche per noi giungerà l’ora dell’incontro e dell’abbraccio cuore a cuore con Dio. 

Preghiera

Signore Gesù, fammi dono della franchezza e del coraggio della verità. Aiutami a superare paura e viltà per essere con gioia testimone di carità. 

Agire

L’altro, in quanto persona, è sempre un mistero. Oggi mi sforzerò di vedere chi mi sta vicino con “occhi nuovi”, con rispetto e stupore, umiltà e amore.

Meditazione del giorno a cura di monsignorMario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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