Il cordoglio del Papa per le vittime del terremoto in Cile

La scossa di magnitudo 8.2 della scorsa notte ha provocato sei morti, numerosi danni materiali e l’allontanamento di un centinaio di persone dalle proprie case

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Il Cile trema, per il terremoto di magnitudo 8.2 che martedì sera ha colpito il paese e per la paura. Il Papa ha voluto far sentire quindi la sua vicinanza alla popolazione inviando un messaggio di cordoglio all’arcivescovo di Santiago del Cile, il cardinale Ricardo Ezzati.

“Desidero far pervenire a tutti i cileni la mia vicinanza e il mio affetto”, scrive il Santo Padre, e prega che Dio “conceda l’eterno riposo alle persone morte, doni consolazione a chi ha subìto gli effetti di una disgrazia così triste e al tempo stesso ispiri in tutti sentimenti di speranza per affrontare le avversità”.

Allo stesso tempo, il Pontefice lancia un vigoroso appello “alle comunità cristiane, le istituzioni civili e le persone di buona volontà”, affinché “in questi momenti così dolorosi offrano un aiuto efficace alle persone coinvolte, con spirito generoso e carità fraterna”. Su tutti Francesco invoca “l’amorevole protezione di Nostra Signora del Carmine”. 

Al momento il bilancio del sisma è di sei morti; sono numerosi invece i danni materiali e oltre 900mila le persone allontanate dalle loro case. Intanto in Cile si sono registrate due scosse in due giorni: l’ultima di magnitudo 7.6 con epicentro a 40 km di profondità e a 19 km a sud di Iquique, ha colpito durante la notte la costa settentrionale del Paese. Le autorità hanno subito lanciato l’allerta tsunami anche per il Perù ma poi è rientrata.

La Chiesa locale ha espresso pure la propria vicinanza alla popolazione colpita. “Le persone, tempio vivo del Signore, sono la nostra assoluta priorità in questo momento”, ha dichiarato mons. Guillermo Vera, vescovo di Iquique. Il presule ha anche celebrato una Messa nella cattedrale di Inique in suffragio delle vittime del sisma.

Oltre alle parole di conforto, la Chiesa cilena sta mostrando la sua vicinanza anche accompagnando e dialogando in questi giorni con gli sfollati per strada, visitando i malati negli ospedali, e recandosi con i propri collaboratori in numerose parrocchie e scuole cattoliche. (S.C.)

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ZENIT Staff

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