La situazione dei cristiani in Terrasanta, con schiettezza e senza edulcorazioni. È così che potrebbe esser descritto sinteticamente il libro-intervista a mons. Fouad Twal, dal 2008 secondo Patriarca latino di Gerusalemme, nonché presidente della Conferenza dei Vescovi Latini delle regioni Arabe (dagli Emirati all’Egitto, a Cipro, da Djibuti alla Somalia).
In uscita a poche settimane dal viaggio di papa Francesco in Terrasanta, il volume, dal titolo Gerusalemme, capitale dell’umanità (l’Editrice La Scuola – pag. 268, euro 15,50), è curato dal giornalista Nicola Scopelliti.
Sua Beatitudine, con estrema sincerità, traccia un ampio affresco fra storia e attualità (retroscena compresi). La Chiesa del Calvario e i viaggi dei papi in Israele e in Giordania tra pastorale e diplomazia, i problemi dei cristiani e la libertà religiosa, la fede e la politica, l’evangelizzazione e la cultura, la scuola e la politica, la recezione del Concilio Ecumenico Vaticano II in Medio Oriente , la vita quotidiana nei territori occupati e nella vicina Giordania (dove monsignor Twal è nato), le strumentalizzazioni della religione, i rapporti con ebrei e musulmani a tutti i livelli.
E non solo. Mons. Twal si racconta anche nelle sue vicende personali. Si va dagli anni alla guida della Chiesa di Tunisi (senza dimenticare Bettino Craxi) a quelli come diplomatico in Honduras, poi in Egitto, in Germania, in Perù, con brevi periodi in Segreteria di Stato.
Infine c’è spazio per i suoi rapporti con i pontefici: da Paolo VI a Giovanni Paolo II, da Benedetto XVI a Francesco.Un libro importante per capire la Chiesa di oggi: vista dal luogo dove Gesù è entrato nella storia. E dove gli eredi della prima comunità cristiana cercano ogni giorno di vivere la fedeltà al mandato delle origini.