"Fides foedus". La fede e il sacramento del matrimonio

Un Colloquio teologico, domani, al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia

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Domani, giovedì 3 aprile, presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, a Roma, si terrà un Colloquio teologico dedicato al tema del rapporto tra fede e sacramento del matrimonio  dal titolo “Fides-foedus”.

Il rapporto tra la fede e i sacramenti è sempre stato al centro della riflessione teologica sin dall’epoca patristica: per quanto riguarda il matrimonio, tuttavia, tale relazione presenta singolari particolarità. L’originalità dell’articolazione tra dato naturale e sacramentale è oggi investito da nuove problematiche, quali, ad esempio, la richiesta del sacramento da parte di battezzati non più credenti o comunque lontani da ogni pratica ecclesiale. 

Papa Francesco ha ricordato, lo scorso 31 gennaio alla Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, che la ricerca sul rapporto tra fede e Sacramento del matrimonio è “una riflessione di grande rilevanza. Essa si pone nella scia dell’invito che già Benedetto XVI aveva formulato circa la necessità di interrogarsi più a fondo sulla relazione tra fede personale e celebrazione del Sacramento del matrimonio, soprattutto nel mutato contesto culturale (cfr. Discorso al Tribunale della Rota Romana, 26 gennaio 2013)”.

Nell’ambito delle iniziative promosse da questo Pontificio Istituto per accompagnare il cammino sinodale sulla famiglia, in vista del Sinodo Straordinario del prossimo autunno, il Colloquio cercherà di mettere a fuoco gli snodi problematici che, nella nostra società secolarizzata, emergono a partire dalla recezione dei sacramenti, il matrimonio in particolare, in contesti caratterizzati da una fede non pienamente ecclesiale o addirittura dall’assenza di essa.

Come ricorda l’Enciclica Lumen Fidei, la fede stessa “ha una struttura sacramentale”: pertanto occorre approfondire il nesso sinergico tra fede e sacramento del matrimonio, cercando di comprendere come si possano integrare i due aspetti senza oscurare da un lato la dimensione naturale dell’unione coniugale e dall’altro la nozione stessa di sacramentalità.

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ZENIT Staff

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