In occasione del 50° anniversario della canonizzazione dei Martiri dell’Uganda, per opera di Paolo VI, il cardinale Cyprian Kizito Lwanga, arcivescovo di Kampala, ha avviato nella parrocchia della Sacra Famiglia a Namayumba la campagna “Kikungo”, in memoria di questi 22 santi ugandesi uccisi a causa della loro fede.
I Martiri Ugandesi erano un gruppo di servi, paggi e funzionari del re di Buganda, l’attuale Uganda, convertiti al cattolicesimo durante le missioni dei Padri Bianchi in Africa. Vennero pertanto fatti uccidere per la loro fede sotto il regno di Mwanga II (1884-1903) tra il 15 novembre 1885 ed il 27 gennaio 1887.
“Lo scopo principale della campagna – ha affermato il cardinale Lwanga all’agenzia Fides – è di spiegare ai fedeli chi sono i Martiri dell’Uganda, di conoscere i problemi che devono affrontare a partire dalla parrocchie e dalle comunità, di farli incontrare con i loro leader, incluso l’arcivescovo, in modo da potere discutere con loro e incoraggiarli”.
Insieme al porporato anche un ex “stregone” divenuto cattolico, che ha spiegato alcuni dei trucchi da prestigiatore usati da coloro che si fanno passare come persone dotate di “poteri sopranaturali” per ingannare la gente, allo scopo di ottenere denaro e favori. “Le persone che si rivolgono agli stregoni – ha commentato l’arcivescovo di Kampala – perdono il loro denaro e poi si lamentano di essere poveri invece che usare i loro soldi per migliorare le proprie condizioni di vita”.