La lotta all’Aids non è stata ancora vinta. A pochi giorni dalla Giornata mondiale che si celebra ogni anno il 1° dicembre, arriva la notizia che “alcuni donatori internazionali hanno cominciato a diminuire i loro sostegni ai programmi di trattamento, evocando altre priorità”, tra cui “la crisi economica mondiale”.

A diffondere il triste annuncio è il cardinale Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, presidente di Caritas internationalis, che - riferisce l'agenzia Sir - ha ricordato l’azione diretta dell’organismo ecclesiale in 116 Paesi del mondo e l’intenzione della comunità internazionale di “arrivare a zero nuove infezioni da virus Hiv".

L’obiettivo “zero decessi dovuti all’Aids", afferma il porporato, "può essere raggiunto grazie alla prevenzione e al trattamento precoce delle infezioni da Hiv”. Un tema, questo, su cui la Caritas è attenta e attiva grazie alla campagna Haart per i bambini: “In questi ultimi anni - riferisce Maradiaga - tanti progressi sono stati raggiunti, per estendere questi trattamenti a 10 milioni di persone che vivono nei Paesi più poveri".

Ci sono però altre 18 milioni di persone da curare e assistere. L'impegno continua e l’obiettivo “zero nuove infezioni”, precisa il cardinale honduregno, “può essere raggiunto solo tramite relazioni interpersonali responsabili e comportamenti individuali, tra cui la limitazione dell’attività sessuale ad un matrimonio permanente e fedele tra uomo e donna, evitando inoltre ogni ricorso a droghe/farmaci non prescritti da professionisti sanitari”. (S.C.)